Emiliano difende la sua squadra e smentisce le accuse

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha difeso con forza i suoi collaboratori durante un'audizione presso la Commissione Antimafia della Camera. L'audizione è durata cinque ore ed è avvenuta in seguito alle sue dichiarazioni riguardanti un incontro tra lui, il sindaco di Bari Decaro e la sorella di un boss del capoluogo.

Difesa dei collaboratori

Emiliano ha difeso i suoi collaboratori, tra cui Claudio Stefanazzi, Gianfranco Grandaliano, Elio Sannicandro e Alfredo Borzillo. Ha respinto le accuse secondo le quali avrebbe attratto persone coinvolte in reati, definendole argomenti di propaganda elettorale. Ha espresso la sua convinzione dell'innocenza di Stefanazzi e ha affermato che Grandaliano non ha fornito informazioni a nessuno, sebbene abbia commesso un errore accettando di farsi pagare una festa da un imprenditore. Ha inoltre espresso la sua aspettativa che Sannicandro sarà assolto dopo aver letto le carte relative al suo caso. Infine, ha sottolineato che i fatti contestati a Borzillo non hanno nulla a che fare con la Regione.

Incontro con la sorella del boss

Emiliano ha anche parlato del suo incontro con la sorella di un boss del capoluogo, affermando che l'obiettivo era comunicare che l'aria era cambiata. Ha sottolineato che né la Regione né la giunta comunale sono oggetto di indagine e ha chiesto di non essere paragonato ad altre vicende dolorose che stanno accadendo in altre zone d'Italia.

Nessuna implicazione dell'amministrazione

Il presidente della Regione Puglia ha ribadito che la sua amministrazione non è coinvolta in nessuna delle indagini in corso. "Ricordo che in nessuna delle indagini in corso, delle quali abbiamo notizie, è coinvolta l’amministrazione da me guidata. A nessun titolo", ha dichiarato Emiliano, sottolineando la sua fiducia nella militanza dei pugliesi.

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