Altra pesante e pericolosa minaccia di Iran a Israele, dopo l’attacco di diversi giorni fa. Se Israele attaccasse l’Iran, è “improbabile” che rimarrà “qualcosa” dello Stato ebraico. E’ il nuovo monito lanciato dal presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante un intervento all’università di Lahore. Raisi, citato dall’agenzia di stampa Tasnim, si trova da ieri in Pakistan per una visita ufficiale di tre giorni.
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Raisi minaccia Israele durante la visita in Pakistan
Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha lanciato una nuova minaccia contro Israele durante un discorso all'università di Lahore in Pakistan.
Raisi si trova in Pakistan per una visita ufficiale di tre giorni.
La minaccia
Raisi ha affermato che se Israele dovesse attaccare l'Iran, è improbabile che rimarrà qualcosa dello Stato ebraico.Questo monito è stato lanciato durante il suo intervento all'università di Lahore e riportato dall'agenzia di stampa Tasnim.
Risposta all'attacco al consolato
Il presidente iraniano ha sottolineato che l'Iran ha già punito il regime sionista per il crimine commesso, riferendosi all'attacco al consolato della Repubblica islamica a Damasco.Ha poi aggiunto che se il regime sionista commettesse l'errore di invadere la Terra Santa dell'Iran, la situazione cambierà ed è improbabile che rimarrà qualcosa di questo regime.
Le parole di Raisi rappresentano una nuova escalation nella tensione tra Iran e Israele.Più informazioni:
I dubbi sulle modalità dell’attacco israeliano al sito radar iraniano 23/04/2024 | Andrea Mottola A 4 giorni dal presunto attacco israeliano contro la base di Isfahan, restano alcuni dubbi sulle modalità dello stesso. In base alle immagini satellitari comparse nei giorni successivi al raid, si notano chiaramente segni di bruciature sul terreno in corrispondenza del luogo dove era installato il radar di tiro 30N6E2 FLAP LID del sistema missilistico…
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Nuova minaccia contro Israele da parte del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, lanciata durante un intervento all'università di Lahore in Pakistan dove si trova per una visita ufficiale di tre giorni. Le sue parole: 'L'Iran ha punito il regime sionista per il crimine commesso,
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Se Israele attaccasse l'Iran, è "improbabile" che rimarrà "qualcosa" dello Stato ebraico. E' il nuovo monito lanciato dal presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante un intervento all'università di Lahore. Raisi, citato dall'agenzia di stampa Tasnim, si trova da ieri in Pakistan per una visita ufficiale di tre giorni. Sottolineando che l'Iran "ha punito il regime sionista per il crimine commesso", ovvero l'attacco al consolato della Repubblica islamica a…
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L'atomica nella transizione politica generazionale della Repubblica Islamica dell'Iran (di N. Pedde)
Hanno destato allarme, ma non stupore, le affermazioni del brigadier generale dell’IRGC Ahmad Haghtalab alla stampa lo scorso 18 aprile, alla vigilia della risposta israeliana contro l’Iran, avvenuta poi alle prime luci dell’alba del giorno successivo. Il generale, cui è assegnato il comando delle forze che difendono l’infrastruttura del programma nucleare iraniano (NSPC), nel corso di un’intervista con la stampa locale ha sostenuto che se…
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Azioni simboliche, avvertimenti per mostrare i muscoli o atti dovuti per salvare la faccia, evitando un’escalation. Poco importa. Lo scontro diretto tra Israele e Iran, dopo decenni di guerra combattuta nell’ombra, ha scombinato le carte in Medio Oriente, costringendo gli stati interessati a uscire allo scoperto per riscrivere le regole del gioco. Nuovi equilibri, nuove alleanze, nuove soluzioni ad antiche questioni o punto di non ritorno verso un conflitto allargato? Oppure, dopo l’attacco annunciato di Teheran con…
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Attori e Spettatori di Anna Fermo | La condanna non poteva che essere “inequivocabile” rispetto all’offensiva iraniana, seguita poi dall’ “invito” esteso a tutte le parti coinvolte nella crisi mediorientale, Israele inclusa, “ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione”. E’ ciò che emerge dal G7 riunitosi appena ieri d’urgenza previa sollecitazione dagli Stati Uniti e convocato dalla presidente di turno, la nostra Giorgia Meloni
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Ci sono giorni e momenti in cui la politica internazionale non sembra presentare misteri, in cui gli avvenimenti si succedono l'un l'altro a un ritmo prevedibile, in cui le intenzioni degli attori - almeno di quelli che occupano il centro della scena - traspaiono con chiarezza dalle loro azioni. In altri momenti invece lo scenario si fa rapidamente confuso e le ragioni dei singoli atti non appaiono più chiare, mentre diviene difficilissimo riuscire a indovinare il fine che ciascuno degli attori si propone di raggiungere.
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Se qualcuno mettesse a rischio la sicurezza del vostro Paese, voi come reagireste? Suonava più o meno così la domanda che qualche giorno fa mi poneva un conoscente iraniano, mentre ragionavamo dell’attacco di Israele al consolato di Damasco e della massiccia, benché incruenta e annunciata con ampio anticipo, reazione di Teheran nella notte del 13 aprile. Seguita a sua volta dalla contro-reazione israeliana comunque circoscritta per evitare l’escalation di un conflitto regionale aperto…
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Giovedì scorso i guardiani della rivoluzione avevano avvertito che Teheran potrebbe rivedere la sua "dottrina nucleare" - che finora prevedeva un uso esclusivamente civile di questa energia - se Israele minacciasse di attaccare i suoi centri atomici
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La storia insegna che la democrazia liberale è l’antidoto più efficace agli integralismi. La “dottrina Biden” costringe l’Iran e il governo Netanyahu a moderare – almeno per ora – gli attacchi reciproci la cui intera responsabilità ricade sulla strage del “sabato nero”. La notizia (da confermare) che gli Stati Uniti intendono imporre sanzioni contro il battaglione israeliano Netzah Yeuluda che avrebbe violato i diritti umani, è l’ultimo…
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Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, ha avviato una controffensiva diplomatica chiedendo sanzioni contro l'Iran in risposta all'attacco su Israele durante il quale sono stati lanciati più di 300 droni e missili (dopo la distruzione di un'ala del consolato iraniano in Siria che ha ucciso 13 persone, inclusi due comandanti delle Forze Quds). Katz invita ad imporre ulteriori sanzioni contro Teheran e chiede che il corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) sia…
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Propaganda di guerra Il ministro degli Esteri israeliano ha diffuso sui social l' immagine falsa dell’anfiteatro Flavio bersagliato dai missili di Teheran, come dire: «Se non ci aiutate prima o poi toccherà a voi». La reazione della Farnesina «Giù le mani dal Colosseo». Non si è fatta attendere la risposta di Antonio Tajani alla provocazione del Ministero degli esteri israeliano che ha indicato l’Italia e il Colosseo come possibili…
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Prima il Colosseo poi la Torre Eiffel nel mirino dei missili iraniani. L'allerta, dal sapore provocatorio, arriva dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz che, in un post sui social media, ha lanciato un avvertimento alle «capitali del mondo», fra cui Roma e Parigi, sul rischio di potenziali attacchi da parte di Teheran dopo il recente raid compiuto dai pasdaran con droni e missili su Israele come ritorsione per l'attacco attribuito a Israele al consolato a Damasco
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Medioriente, Katz posta video Tour Eiffel come possibile bersaglio dell'Iran 22 aprile 2024 Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, ha postato un video dove si vede la Tour Eiffel, dopo aver fatto altrettanto sabato con il Colosseo. Due monumenti che per Katz potrebbero finire nel mirino dell'Iran. "I Guardiani della rivoluzione iraniana verranno presto in una città vicino a voi. Fermate i pasdaran prima che sia troppo tardi", ha scritto.
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Il regime sciita, dalle elezioni del marzo scorso, ha tappezzato di manifesti di propaganda bellica la capitale iraniana Teheran - Ansa De-escalation è la parola chiave per il Medio Oriente in fiamme. E l’ultimo, debole colpo di Israele verso l’Iran ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti gli attori coinvolti a diverso titolo nella crisi. Ma se è sventato per ora il rischio di un conflitto aperto tra Teheran e Tel Aviv, sarebbe sbagliato pensare che la…
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Il titolare degli Esteri, Israel Katz, in una serie di messaggi su X - corredati da un video con un colpo d’arma da fuoco a Parigi e una mappa che disegna una traiettoria di missili verso l’Europa - invita i suoi omologhi dell’Ue a intervenire perché "il recente attacco a Israele è solo un'anteprima di quello che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato".
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In questi giorni, il mondo assiste con il fiato sospeso alla scontro tra Israele e Iran che, secondo molti, potrebbe portare l’umanità sull’orlo del conflitto atomico. Secondo Pepe Escobar - giornalista e reporter indipendente- il rischio di un olocausto nucleare si è fatto concreto nelle ore dell'attacco israeliano alla base iraniana di Isfahan. Le dichiarazioni del prestigioso giornalista sono dirompenti
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Polemica social. Il ministro degli esteri di Israele, Israel Katz, ha pubblicato un fotomontaggio di missili iraniani diretti sul Colosseo chiedendo che l’Italia designi le Guardie rivoluzionarie iraniane come gruppo terroristico. Risposta del ministro degli esteri Tajani. Il post del ministro di Israele Dopo il Colosseo anche la Tour Eiffel Le dichiarazioni di Tajani sui missili dell'Iran Il post del ministro di Israele Il ministro…
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Israele, nuovo post di Katz: "Fermate l'Iran": e dopo il Colosseo sullo sfondo la Torre Eiffel Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo il post su X con i missili dell'Iran sul Colosseo a Roma, ha diffuso lo stesso messaggio questa volta con la Torre Eiffel. La scritta, in inglese, francese ed ebraico, dice: "Fermate l'Iran prima che sia troppo tardi" rivolto al segretario di Stato Usa Antony Blinken, ai ministri…
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Sei missili in volo, pronti ad abbattersi sul Colosseo. È quanto si vede nella foto condivisa su X dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Sullo sfondo, un avvertimento: «Missili iraniani, stanno arrivando in una città vicina alla tua. #StopIran». Poi il testo, che fa riferimento al «recente attacco dell'Iran a Israele» che è «solo un'anteprima di ciò che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato.
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È di ieri la foto postata dal ministero degli Esteri israeliani su X che ritrae Roma e il suo Colosseo a qualche secondo da un attacco missilistico. Sei grossi razzi puntati proprio sull'anfiteatro più grande del mondo. Un'immagine che ha preoccupato molti italiani e i liguri, la cui mente è tornata subito alle parole di Volodymyr Zelensky, pronunciate davanti al Parlamento il 22 marzo del 2022. "Mariupol è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata".
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Mi è stato girato questo video del professor Orsini, secondo il quale la limitata risposta israeliana all’attacco iraniano è spiegata dal fatto che l’Iran ha sistemi di difesa antiaerea che possono “colpire gli aerei Israeliani a 300-400km di distanza, cioè è in grado di colpire sia missili balistici di lunga gittata, sia i droni, sia i caccia di quinta generazione, cioè fondamentalmente gli F-35 americani, che sono i caccia più avanzati di cui Israele disponga.
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Dopo l'attacco della Repubblica islamica allo Stato ebraico e, in risposta, il lancio di droni contro la base di Esfahan, torna l'attenzione degli analisti internazionali sulle forze aeronautiche dei due Paesi. In caso di guerra aperta, ecco quali armi e sistemi hanno in dotazione e chi sarebbe avvantaggiato (anche grazie all'aiuto degli Usa)
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