L'Isis punta alla Russia: un'analisi di Colin P. Clarke

Quasi un anno fa, a maggio del 2023, Colin P. Clarke, Lucas Webber e Riccardo Valle hanno pubblicato su Foreign Policy un articolo dal titolo “Lo Stato Islamico ha un nuovo obiettivo: la Russia”. La tesi dei tre studiosi era che la filiale afgana del gruppo stesse sfruttando la guerra tra Russia e Ucraina per reclutare nuovi miliziani.

La posizione russa

Dalle ultime dichiarazioni dei vertici del regime russo sugli attentati di Mosca emerge un quadro piuttosto chiaro. Il capo del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev, ha detto che dietro c’è «certamente l’Ucraina».

Putin e l'Ucraina

Putin non vuole la pace ma vuole l’Ucraina: la strage di Mosca ne svela però tutta la debolezza. Questa è la tesi di Stefano Silvestri, grande esperto di geopolitica e di affari militari.

Il risveglio della competizione

“La strage del rave ha risvegliato la competizione tra Isis e Al Qaeda” – “La distruzione di Hamas da parte di Netanyahu è un obiettivo teorico” – “Un leader debole al comando di una guerra che lo mantiene in vita”. Queste sono alcune delle considerazioni di Silvestri.

Un nuovo medioevo

Siamo entrati in un nuovo medioevo, come scrivono gli analisti del think tank americano Rand Corporation. Questo non prevede castelli e corazze, ma si presenta con la frammentazione sociale, la debolezza degli Stati Nazionali, economie sbilanciate, disastri naturali e guerre professionali. Pur citando la suggestiva analisi, il professor Stefano Silvestri, grande esperto di geopolitica e di affari militari, sceglie una sola parola per descrivere il periodo storico che stiamo vivendo: disordine.

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