I buoni fruttiferi postali sono da sempre molto amati dagli italiani, fin dal loro lancio nel 1925. All’epoca erano cedole non trasferibili di un valore stabilito che dovevano essere custodite gelosamente dall’utente. Un po’ come avviene oggi con i titoli di tipo cartaceo. Così come adesso, poi, una volta che si chiedeva il rimborso, veniva restituita la somma affidata all’amministrazione e in più gli interessi che si maturavano nel tempo.
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Segui Tag24 anche sui social Quanto si guadagna investendo in Buoni fruttiferi postali? Ho risparmiato 5.000 euro, se li investo in BTP quanto fruttano? I risparmiatori sono sempre interassi alle nuove offerte disponibili di Poste italiane, sia sugli interessi dei BTP, che per quanto riguarda le novità per il libretto di risparmio. L’offerta attuale di Poste Italiane garantisce un premio nella misura del 3 per cento annuo lordo, sulle somme accantonate e portate a scadenza.
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Alla scadenza, però, i buoni postali non hanno un rendimento molto alto; ciò nonostante gli italiani continuano a sceglierli come prodotto risparmio. Invece, come detto in precedenza, nel caso dei buoni postali il capitale è restituito al 100% insieme agli interessi. Il confronto. Ma tra buoni fruttiferi postali e BTP quale conviene scegliere? Nel 2022 i buoni fruttiferi postali hanno avuto un rialzo del tasso di interessi per ben due…
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