Scontro Italia-Spagna sull'aborto: critiche e tensioni politiche

L'aborto è diventato il fulcro di un acceso dibattito tra Italia e Spagna. La ministra per l'uguaglianza spagnola, Ana Redondo, ha criticato l'emendamento italiano che permette l'ingresso delle associazioni pro-life nei consultori. Questa mossa ha suscitato tensioni e ha portato a uno scontro politico tra i due paesi.

Critiche dalla Spagna

Ana Redondo, la ministra per l'Uguaglianza spagnola, ha espresso una dura critica all'emendamento italiano. Secondo Redondo, l'inclusione di "soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità", tra cui le associazioni pro-life contrarie all’aborto, nei consultori rappresenta una pressione contro le donne.

La risposta italiana

In risposta alle critiche, la ministra italiana Roccella ha suggerito ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra. Ha definito le critiche come ignoranti e ha ribadito che l'Italia non accetta lezioni da altri paesi.

Il caso Italia-Spagna

La polemica ha superato i confini nazionali, tanto da diventare un caso di tensione tra Italia e Spagna. Il clima politico si è surriscaldato sul tema dell'aborto, con la deputata Gilda Sportiello (M5s) che ha alzato la voce in Aula. Ha criticato l'emendamento di Fratelli d’Italia al dl Pnrr che di fatto aprirebbe le porte dei consultori ai ‘consulenti’ Pro Vita (antiabortisti), sostenendo che le donne dovrebbero avere la libertà di scegliere se essere madri o non essere madri. Ha concluso il suo intervento con un appello alla vergogna rivolto ai banchi della maggioranza.

Questo dibattito sull'aborto tra Italia e Spagna sottolinea le tensioni e le differenze di opinione esistenti tra i due paesi su un tema delicato e importante come l'aborto. Continueremo a seguire gli sviluppi di questa storia.

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