L'addio a Girolamo Archinà, l'uomo che ha tessuto i rapporti dell'Ilva

Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva di Taranto durante la gestione del gruppo Riva, è morto a 78 anni nella sua abitazione a Taranto. Archinà era stato condannato a 21 anni nel maxi-processo chiamato "Ambiente Svenduto".

Il ruolo di Archinà nell'Ilva

Per gli inquirenti, Archinà era la "longa manus" nella gestione dell'acciaieria, l'uomo che tesseva i rapporti dentro e fuori lo stabilimento, facendo da scudo alla produzione e ai profitti milionari, a discapito dell'ambiente. Era stato coinvolto nel processo Ambiente Svenduto per il presunto disastro ambientale provocato dall'Ilva dei Riva.

La polemica sulla morte di Archinà

La morte di Archinà ha scatenato una polemica a seguito di un post su Facebook di un consigliere tarantino, già candidato sindaco con la lista Taranto senza Ilva. Il post è stato criticato per le espressioni utilizzate, considerate inappropriate.

Archinà e l'intercettazione con Vendola

Una telefonata intercettata dagli inquirenti nel luglio del 2010 tra Archinà e l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, durante la quale un cronista fu deriso, è finita agli atti dell'inchiesta per il presunto disastro ambientale causato dall'acciaieria. Da questa intercettazione, Vendola fu indagato.

Ricordando Archinà

Archinà, ex dirigente delle relazioni istituzionali dell'Ilva nel periodo di gestione dei Riva, è ricordato come l'uomo che ha tessuto i rapporti dell'Ilva di Taranto, proteggendo la produzione e i profitti milionari, a discapito dell'ambiente. La sua morte segna la fine di un'era nella storia dell'Ilva di Taranto.

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