Riconoscimento della Palestina: tensioni tra Spagna e Israele

Il 28 maggio 2024 segnerà un momento storico per la Palestina. La Spagna, insieme all'Irlanda e alla Norvegia, ha annunciato che riconoscerà formalmente la Palestina come Stato autonomo e indipendente. Questa decisione ha suscitato l'ira di Israele, che ha definito il provvedimento "una ricompensa per Hamas".

Reazioni di Israele

In risposta a quello che il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, vede come "un premio al terrorismo", Israele ha deciso di convocare gli ambasciatori di Spagna, Irlanda e Norvegia alla sede del Ministero degli Affari Esteri a Gerusalemme per consultazioni. Inoltre, Katz ha annunciato che ha deciso di tagliare la connessione tra la rappresentazione diplomatica spagnola in Israele e i palestinesi, e di proibire al consolato spagnolo a Gerusalemme di prestare servizio ai palestinesi in Giudea e Samaria, territorio che il resto del mondo chiama Cisgiordania.

Posizione dell'Italia

"Noi abbiamo detto che vogliamo che ci sia un negoziato che porti a un mutuo riconoscimento tra Israele e lo Stato palestinese. Le iniziative unilaterali non sono utili alla soluzione del conflitto, perché l'obiettivo principale è la pace che porti alla nascita di uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele", ha dichiarato Antonio Tajani, politico italiano di spicco.

La situazione attuale

La situazione rimane tesa e incerta. Mentre alcuni Paesi si schierano a favore del riconoscimento della Palestina come Stato, altri esprimono preoccupazione per le potenziali ripercussioni. Il futuro della Palestina e delle sue relazioni con Israele rimane un argomento di dibattito globale.

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