Scandalo di corruzione in Puglia: i fratelli Pisicchio e le assunzioni illecite

L'inchiesta che ha portato ai domiciliari i fratelli Alfonsino ed Enzo Pisicchio continua a rivelare dettagli inquietanti. Secondo l'accusa, le assunzioni sarebbero state effettuate sulla base di presunti accordi illeciti. Tra i beneficiari, parenti di politici e istituzioni.

Il caso della moglie del rup

Un esempio è la moglie del rup del comune di Bari, Francesco Catanese. È stata assunta a tempo indeterminato il 5 settembre 2019 dalla Plus Innovation srl, azienda dell'imprenditore Giovanni Riefoli.

Paragoni con Mani pulite

L'inchiesta sta scuotendo la Puglia, tanto da essere paragonata alla Mani pulite degli anni '90. Molti vedono similitudini con quanto accaduto a Milano nel 1992. La sensazione è che ad essere messo sotto accusa sia un intero modo di fare politica.

Il coinvolgimento della 'Ndrangheta

Nelle carte dell'inchiesta sui fratelli Pisicchio spunta anche il nome di Recordare, un personaggio riservato della 'Ndrangheta con interessi a Bari. L'ordinanza della gip Ilaria Casu fa luce su una storia complessa di presunte corruzioni, truffe e turbata libertà degli incanti nelle gare d'appalto.

La genesi dell'indagine

L'indagine ha avuto origine dalle dichiarazioni dell'ingegnera Barbara Valenzano, direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia. Le sue parole hanno dato il via a un'inchiesta che sta svelando un sistema di potere basato su accordi illeciti e favoritismi.

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