Ma chi resta senza additivo può rimanere con il mezzo fermo. Non bastavano i rincari d'autunno a mettere la strizza agli italiani, un'altra paura minaccia le riserve dei nostri supermercati, riforniti al cento per cento dal trasporto su gomma. Il costo dell’additivo è raddoppiato in un paio di settimane, passando da 230-250 euro la tonnellata a 300-500 euro, secondo il rivenditore. Ma questo prodotto chimico, nelle ultime settimane, sembra mancare nei magazzini di ricambi, distributori di carburante e aree di servizio.
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E’ un fiume in piena Emiliano Tomassini, Presidente della CNA Territoriale di Fermo: “Chiediamo provvedimenti di urgenza che aiutino il ripristino della produzione e delle forniture Il metano, infatti, è la materia prima necessaria per produrre l'additivo che fa funzionare i motori Euro V ed Euro VI che usano la tecnologia SCR. E senza ADBlue a fermarsi sono anche i motori diesel da Euro V in su.
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C’è chi cerca l’Adblue da un’area di servizio all’altra, senza mai spegnere il motore per il timore di non poterlo riaccendere. Nei motori diesel di nuova generazione, un indicatore segna il prossimo esaurimento del composto antismog. In altre parole, senza l’Adblue continuerebbero a circolare solamente i diesel più vecchi e fumosi Problema numero uno, con il metano sempre più caro (e sempre più raro) non si riesce a produrre abbastanza AdBlue, l’additivo che taglia le emissioni di azoto dei…
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Inoltre, la carenza di AdBlue ha spinto molti speculatori a fare incetta di quello in circolazione per rivenderlo a un prezzo più alto. Il metano serve per produrre l’ammoniaca che aggiunta alla CO2 forma l’urea, ossia il principio attivo per eliminare gli ossidi di azoto dai gas di scarico dei diesel. La causa è l’aumento del prezzo globale del metano, che induce i produttori di AdBlue a ridurre la macchina produttiva al minimo tecnico.
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