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Cambiamenti nel Superbonus: tensioni politiche e preoccupazioni delle imprese
Il governo italiano ha recentemente presentato un emendamento al decreto legge Superbonus, suscitando preoccupazioni tra le imprese e agitando il dibattito politico. L'emendamento, presentato in Commissione Finanze del Senato, prevede importanti modifiche al Superbonus.
Modifiche proposte
Tra le modifiche proposte, la più significativa riguarda la ripartizione della detrazione relativa alle spese sostenute per il Superbonus nell'anno 2024. Secondo l'emendamento, la detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali invece di quattro. Questa norma si applicherà anche al Sismabonus. La detraibilità in dieci anni delle spese per interventi con il Superbonus riguarderà un ammontare di detrazioni fruibili pari a quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025.
Reazioni delle imprese
La Confederazione Nazionale delle Imprese e dei Contribuenti (CNI) ha espresso preoccupazione per le continue modifiche al Superbonus. In particolare, la CNI ha promesso di intraprendere una serie di ricorsi giudiziari se il governo non ritirerà l'emendamento che diluisce i crediti del Superbonus su un periodo di 10 anni. Secondo la CNI, è fondamentale salvare la norma che consente di usare i crediti del Superbonus per compensare il pagamento dei contributi.
Tensioni politiche
L'emendamento ha anche causato tensioni politiche, con il Superbonus che continua a essere un punto di discordia tra i partiti della maggioranza di governo. L'emendamento, presentato venerdì 10 maggio e firmato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ha suscitato malumori anche tra gli stessi partiti della maggioranza. La dilazione dei crediti da 4 a 10 anni si applicherà a tutti i lavori effettuati nel 2024 e 2025, creando ulteriori tensioni tra i partiti.
In conclusione, le modifiche proposte al Superbonus hanno sollevato preoccupazioni sia tra le imprese che nel panorama politico. Sarà interessante vedere come si svilupperà la situazione nei prossimi mesi.
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