Chiusura del caso Iuventa: prosciolti gli imputati, tra cui Tommaso Fabbri di Medici Senza Frontiere

Dopo sette anni di indagini, il procedimento penale nei confronti dei dieci imputati accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si è concluso con una sentenza di non luogo a procedere. Gli imputati erano membri dell'equipaggio delle organizzazioni non governative Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere.

Il verdetto

Il Tribunale di Trapani ha deciso il non luogo a procedere per i dieci imputati, che erano in missione di soccorso a bordo della nave Iuventa nel 2016 e 2017. Erano stati accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il proscioglimento con la formula assolutoria più ampia chiude un caso che, oltre che giudiziario, è diventato politico.

La reazione della comunità

Una folla di cittadini di Trapani, volontari e attivisti siciliani e altri arrivati dall'estero, si è riunita davanti al tribunale dove si svolgeva a porte chiuse la fase conclusiva dell'udienza preliminare del processo. Hanno accolto con gioia la notizia della prosciolta degli imputati.

Il caso Iuventa

Con la sentenza del tribunale di Trapani sul caso Iuventa si chiude, dopo sette lunghi anni, la prima e più importante inchiesta sull'operato delle organizzazioni non governative che si occupano di salvataggio in mare. Tutti gli imputati sono stati prosciolti perché il fatto non sussiste. Tra questi c'era anche il senese Tommaso Fabbri, capo missione di Medici Senza Frontiere, insignito nel 2018 del premio Mangia, la più alta onorificenza cittadina senese.

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