Il decreto Salva casa passa, ma con modifiche significative

Il decreto "Salva casa", fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha subito delle modifiche significative prima di essere approvato. Originariamente concepito come una variante della pace fiscale applicata al settore edilizio, il provvedimento che sarà discusso nel Consiglio dei ministri di venerdì 24 maggio, si presenta ora in una forma più contenuta e di "buon senso", come direbbero nel centro-destra.

Modifiche al decreto

Le modifiche apportate al decreto hanno eliminato tutto ciò che potrebbe far gridare al condono. Il provvedimento permetterà di correggere le piccole irregolarità che impediscono le compravendite, favorendo così il mercato immobiliare. Non saranno permesse modifiche esterne come l'aggiunta di balconi, ma saranno consentiti soppalchi e tende.

Reazioni alla nuova misura

L'Associazione dei geometri fiscalisti, Agefis, ha accolto con favore il decreto "salva casa". Il presidente Mion ha dichiarato che il decreto rappresenta "una risposta concreta alle necessità dei proprietari di immobili, che da anni aspettano la possibilità di regolarizzare le loro proprietà". Questo passo verso la semplificazione e la trasparenza nel settore immobiliare italiano dovrebbe facilitare la vita dei piccoli proprietari immobiliari e sbloccare il mercato immobiliare, spesso frenato da complessità burocratiche.

Il populismo immobiliare di Salvini

Il decreto è stato definito da alcuni come un esempio di "populismo immobiliare". Salvini ha infatti chiamato il provvedimento "pace edilizia", un nome che evoca un'immagine quasi evangelica. La sanatoria contemplerà solo "piccole modifiche interne ed esterne", escludendo le variazioni essenziali che potrebbero avere un impatto sulla stabilità dell'immobile. La discussione sul tema giungerà in Consiglio dei Ministri venerdì 24 maggio.

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