Riforma della giustizia: il Senato approva la stretta sul sequestro degli smartphone

Il Senato ha approvato una legge che limita la possibilità per i pubblici ministeri di sequestrare gli smartphone, introducendo l'obbligo di ottenere l'autorizzazione da un giudice. La legge, che ha diviso le opposizioni, ha ottenuto 89 voti favorevoli, 18 contrari e 34 astenuti.

Divario tra le opposizioni

Il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle si sono divisi sulla questione. Mentre la maggioranza e Italia Viva hanno votato a favore, il M5s si è opposto e il Pd si è astenuto. Nonostante la divisione, tutti i partiti concordano sul fatto che i pubblici ministeri non dovrebbero avere il potere di sequestrare uno smartphone senza l'autorizzazione di un giudice.

Fine della gogna mediatica

La nuova legge mette fine alla cosiddetta "gogna mediatica", rendendo più difficile per i pubblici ministeri spiare i cellulari con i trojan e creare prove false per diffamare innocenti sui giornali. Questo cambiamento è stato anticipato dal Guardasigilli Carlo Nordio, che ha sottolineato l'importanza di proteggere le informazioni personali contenute negli smartphone.

Cosa cambia con la nuova legge

Con 89 voti a favore, 18 contrari e 34 astenuti, il Senato ha approvato la legge che regola il sequestro di apparecchi elettronici come smartphone, tablet e computer. La legge ora passa alla Camera per l'approvazione finale. Se approvata, rappresenterà un cambiamento significativo nel modo in cui le indagini vengono condotte in Italia.

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