Tragedia ad Anzola, l'ex comandante della polizia locale sospettato di omicidio

Il tragico evento

Il 14 maggio, due giorni prima del tragico omicidio noto come "la casa gialla", Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola, inviò una serie di messaggi a Sofia Stefani, una giovane collega con cui aveva avuto una relazione. I messaggi rivelano un uomo esausto e sotto pressione, che afferma di non riuscire a reggere più nulla.

Gli ultimi messaggi

Gualandi inviò a Stefani una serie di messaggi via WhatsApp, esprimendo la sua disperazione. Dichiarò di non avere energia, di non riuscire a sopportare la pressione e di essere esausto. In uno dei messaggi, scrisse: "In questo momento non riuscirei neppure a baciarti, figuriamoci altro ... Sono davvero disperato". Aggiunse anche che non mangiava e non dormiva.

Ricordando Sofia

Sofia Stefani, la vigilessa uccisa, viene ricordata come una ragazza trasparente, che dava tutto per la vita e per l'amicizia. Francesco Schiavone, titolare del 'Il Mio Bar by Fra' ad Anzola, ha condiviso i suoi ricordi di Sofia, descrivendola come una persona solare che amava la vita e il lavoro.

L'indagine in corso

Attualmente, la Procura sta conducendo un'indagine sull'omicidio di Sofia Stefani. Domani conferirà l'incarico per l'autopsia su Sofia Stefani. Dall'esame ci si aspettano chiarimenti non tanto sulle cause della morte della vigilessa, ma sulla dinamica di quanto accaduto. Nel frattempo, Giampiero Gualandi continua a parlare di un incidente. La verità verrà alla luce solo dopo un'indagine approfondita.

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