Tensione a Rafah, Israele e Hamas al bivio

La situazione a Rafah, nella Striscia di Gaza, è tesa. Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per l'uso delle armi americane da parte di Israele a Gaza, sottolineando la mancanza di assicurazioni "credibili o affidabili" sul rispetto della legge umanitaria internazionale.

Dubbi americani sull'uso delle armi

Funzionari americani hanno avvertito il segretario di Stato Antony Blinken che non hanno trovato garanzie convincenti sull'uso delle armi americane da parte di Israele a Gaza. Questo solleva dubbi sulla conformità di Israele alla legge umanitaria internazionale.

Proposta di accordo in sospeso

La sorte di Rafah pende da un filo, con una proposta di accordo avanzata da Israele che Hamas sta attualmente esaminando. Hamas ha annunciato che darà una risposta, ma la popolazione è terrorizzata dai raid aerei e dalle notizie di un'imminente invasione.

Attacchi continui e perdite

A più di 200 giorni dal 7 ottobre, più di 34.000 persone hanno perso la vita. Gli aerei israeliani continuano a terrorizzare più di un milione e mezzo di sfollati a Rafah. Mentre scrivo queste parole, arriva la notizia che una casa a nord di Rafah è stata colpita.

Ultimatum degli Usa a Netanyahu

Gli Stati Uniti hanno inviato un messaggio chiaro a Netanyahu: "Se entrate a Rafah non vi venderemo più le armi già stabilite". Questo mette ulteriormente in discussione la proposta di accordo avanzata da Israele.

Possibile escalation senza intesa

Se non ci sarà un'intesa per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, l'esercito israeliano potrebbe entrare nella città più a sud della Striscia. Questo scenario rappresenta una corsa contro il tempo per evitare un'escalation del conflitto.

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