Ansa. COMMENTA E CONDIVIDI. . . . . . Il Tribunale dell'Unione europea ha annullato la decisione delle Commissione Ue sui "tax ruling" irlandesi a favore di Apple. Bruxelles "ha concluso erroneamente" che le autorità fiscali irlandesi "hanno dato ad Apple un vantaggio selettivo" avendo consentito loro di non imputare alle loro filiali irlandesi i redditi ottenuti dalle vendite fuori dall'America. "Il Tribunale annulla la decisione in questione perché la Commissione non è…
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Il produttore di iPhone non deve quindi pagare i 13 miliardi di euro in imposte arretrate irlandesi. "Il problema che le grandi multinazionali devono pagare la loro giusta quota di tasse è reso ancora più chiaro dalla sentenza di oggi" del Tribunale Ue, dice il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis, in videoconferenza stampa a Bruxelles. Come può essere considerata equo, se una grande compagnia pagava meno dell'1% di tasse in Europa? La Commissione europea…
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La Commissione Europea aveva infatti affermato che Apple aveva un accordo fiscale illegale con le autorità irlandesi per nascondere guadagni al fisco. La Commissione europea potrà presentare eventualmente ricorso al tribunale di appello interno alla Corte di Giustizia. L’Alta Corte di Giustizia dell’Unione europea si è pronunciata a favore del gigante tecnologico americano Apple nella sua controversia con l’UE per oltre 13 miliardi di euro di…
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Il Tribunale Ue annulla la decisione della Cassazione sul caso Apple-Dublino. Caso Apple, la sentenza del Tribunale Ue: annullata la decisione della Commissione. Per il Tribunale Ue la Commissione ha sbagliato nel dichiarare che Apple ha avuto un vantaggio selettivo dalle autorità irlandesi. Il Tribunale Ue ha annullato la sentenza della Commissione in una sentenza che molti esperti reputano storica.
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Secondo Bruxelles l'Irlanda ha in sostanza concesso ad Apple un vantaggio competitivo rispetto ad altre società, consentendole di evitare tra il 2003 e il 2014 imposte per circa 13 miliardi di euro, che avrebbero appunto costituito "aiuti di Stato" illegali dell'Irlanda. (askanews) - Apple e l'Irlanda cantano vittoria dopo aver avuto la meglio sulla Commissione europea nell'aula del Tribunale di prima istanza dell'Unione europea.
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Apple ha vinto la battaglia del ricorso presentato alla Corte di giustizia dell’Unione europea contro la decisione del 2016 della Commissione europea secondo cui la società aveva beneficiato per anni di un regime fiscale agevolato da parte dell’Irlanda. Per la Corte europea "la Commissione ha sbagliato a dichiarare che la Apple ha avuto un vantaggio selettivo e quindi, per estensione, un aiuto di Stato".
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Leggi: “Web tax: con il nuovo governo arriva la legge?”. L’accusa dell’UE ad Apple. L’Unione Europea contestava accordi commerciali tra Apple e Dublino ritenuti scorretti per concorrenza sleale. Apple riesce a vincere la prima battaglia sul fronte tasse, e, almeno per ora, non dovrà pagare 14,3 miliardi (13 miliardi di imposte arretrate e 1,3 miliardi di interessi) che erano stati imposti dall’unione europea.
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Arriva oggi dalle aule del Tribunale dell’Unione Europea la sentenza che riconosce la legittimità dell’accordo sottoscritto da Apple e dall’Irlanda per quanto concerne la tassazione dei profitti generati dal gruppo di Cupertino nel vecchio continente. Quanto deciso oggi lascerà Bruxelles a bocca asciutta. Una storia che affonda le proprie radici nella prima parte degli anni ’90 quando la società della Silicon Valley ha aperto un impianto di produzione a Hollyhill, poco distante da Cork
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Bruxelles «ha concluso erroneamente» che le autorità fiscali irlandesi «hanno dato ad Apple un vantaggio selettivo» avendo consentito loro di non imputare alle loro filiali irlandesi i redditi ottenuti dalle vendite fuori dall'America. «Il Tribunale annulla la decisione in questione perché la Commissione non è riuscita a dimostrare in modo giuridicamente adeguato l'esistenza di un vantaggio anticoncorrenziale ai sensi dell'Articolo 107», si legge nella sentenza.
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Vestager ha ribadito che «la Commissione sostiene pienamente l’obiettivo che tutte le società debbano pagare la loro equa quota fiscale. La Commissione aveva chiesto all’Irlanda di farsi restituire 13 miliardi da Apple per il mancato pagamento delle tasse. È dal 2016 che Dublino si rifiuta di incassare la cifra, difendendo la propria politica fiscale. Il Tribunale dell’Ue ha annullato la decisione della Commissione europea sull’accordo fiscale preventivo (fiscal ruling) concesso dall’Irlanda…
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*Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano Se ne rendono conto, ma non sanno davvero come fare, perché i trattati possono essere piegati solo fino a un certo punto, e solo provvisoriamente, da un mutamento della volontà politica, ma alla fine, se non li si riscrive, sono destinati a ritornarci in faccia (come nel caso Apple in oggetto).La morale della storia è vecchia, ma resta valida.
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Inoltre, questa "non è riuscita a dimostrare errori metodologici nel tax ruling contestato che avrebbe portato a una riduzione dei profitti di Apple in Irlanda". Secondo l’Antitrust Ue, il paese aveva garantito ad Apple la cifra record di 13 miliardi di euro di vantaggi, non regolari stando alle norme europee. Decisione contro la quale l'Irlanda e Apple avevano subito fatto ricorso e, mercoledì 15 luglio, è arrivato il verdetto.
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La Commissione, secondo i giudici europei, "avrebbe dovuto dimostrare che tale reddito rappresentava il valore delle attivitò effettivamente svolte dalle stesse filiali irlandesi". Per questo, Bruxelles aveva stabilito che avrebbe dovuto rimborsare circa 13 miliardi di imposte non pagate. La stessa Vestager finì nel mirino del presidente Usa, Donald Trump che la definì la "signora delle tasse" proprio a causa del caso Apple
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«Nonostante il Tribunale si rammarichi della natura incompleta e talvolta inconsistente del tax ruling contestato, i difetti individuati dalla Commissione non sono, da soli, sufficienti a provare l'esistenza di un vantaggio», scrive il Tribunale. È il commento di Apple sull'annullamento della decisione della Commissione Ue sui "tax ruling" irlandesi. Inoltre «la Commissione non è riuscita a dimostrare errori metodologici nel tax ruling contestato che avrebbe portato a una…
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L’azienda californiana era stata condannata a pagare dalla Commissione Europea unaper le presunte tasse non pagate grazie ad un sistema di elusione che trovava sponda nel sistema fiscale Irlandese. Il nodo della questione non era infatti se Apple avesse o meno eluso la tassazione, ma se e quanto l’Irlanda avesse agevolato il colosso della tecnologia, offrendo condizioni di favore per attrarne gli investimenti.
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Importante vittoria legale per Apple in Europa. La notizia mette di buon umore l’azione Apple che nel pre-market di Wall Street avanza dell’1,3%, suggerendo un avvio positivo nella seduta odierna. Riguardo la causa che vedeva il colosso di Cupertino contro Bruxelles sul regime fiscale, il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato il provvedimento della Commissione europea sostenendo che l’Irlanda, attraverso un sistema di tasse più favorevole, non ha…
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La sentenza del 2007 è rimasta in vigore fino all'entrata in vigore della nuova struttura aziendale di Apple in Irlanda nel 2014. Irlanda (causa T-778/16) e Asi-Aoe (causa T-892/16) hanno chiesto alla Corte dell'Unione europea di annullare la decisione della Commissione. Il Tribunale lussemburghese ha dichiarato che la multinazionale non deve pagare i 13 miliardi di euro richiesti dalla Commissione europea.
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Secondo Bruxelles gli accordi hanno costituito aiuti di Stato illegali per 13 miliardi di euro e li ha dichiarati incompatibili col mercato interno. Apple, le reazioni in Irlanda. La sentenza è stata accolta positivamente anche dal governo irlandese. Per questo motivo ha preteso la restituzione di 13 miliardi di euro per il mancato pagamento delle imposte dal 2003 al 2014, più gli interessi. L’accordo fiscale con Dublino, infatti, prevedeva che la Apple pagasse appena lo 0,005% sui profitti nel 2014. Secondo la…
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Per dirla in altre parole, i giudici hanno confermato che il regime applicato dall’Irlanda su Apple non ha configurato aiuti di Stato illegali e hanno così annullato le decisioni della Commissione europea. Le accuse della Commissione UE contro Apple, però, si sono rivelate infondate secondo i giudici, che hanno annullato le decisioni dell’esecutivo comunitario. Il braccio di ferro tra Cupertino e l’antitrust UE è giunto dunque al punto di svolta, ma attenzione, poiché anche…
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La sentenza del 1991 è rimasta in vigore fino al 2007, quando è stata sostituita dalla sentenza del 2007. Quest’ultima è rimasta in vigore fino all’entrata in vigore della nuova struttura aziendale di Apple in Irlanda nel 2014. Per la Commissione, che aveva chiesto all’Irlanda di farsi restituire 13 miliardi di euro da Apple per il mancato pagamento delle imposte, si tratta di una clamorosa sconfitta.
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Soldi a cui il governo irlandese non ha mai effettivamente avuto accesso, in attesa della fine del contenzioso.Una decisione, quella di oggi, salutata favorevolmente dal governo di Dublino. L'Irlanda, che difende il suo regime fiscale, è dal 2016 che si rifiuta di recuperare la cifra colossale di aiuti che l'Antitrust europeo ha dichiarato illegali. Inoltre "la Commissione non è riuscita a dimostrare errori metodologici nel tax ruling contestato che avrebbe portato ad una…
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Secondo il Tribunale, “la Commissione ha sbagliato a dichiarare che la Apple ha avuto un vantaggio selettivo e quindi, per estensione, un aiuto di Stato”. Per il Tribunale “la Commissione avrebbe dovuto dimostrare che il reddito rappresentava il valore delle attività realmente portate avanti dalle filiali irlandesi”. Il Tribunale dell’Unione europea ha annullato la decisione delle Commissione Ue sui “tax ruling” irlandesi a favore di Apple che chiedeva all’azienda di Cupertino di…
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Il tribunale sostiene che l'antitrust Ue avrebbe concluso «in modo giuridicamente adeguato l'esistenza di un vantaggio anticoncorrenziale ai sensi dell'Articolo 107». Secondo il Tribunale, «la Commissione ha sbagliato a dichiarare che la Apple ha avuto un vantaggio selettivo e quindi, per estensione, un aiuto di Stato». Per il Tribunale «la Commissione avrebbe dovuto dimostrare che il reddito rappresentava il valore delle attività realmente portate avanti dalle…
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