ANCONA Nuovo anno, stessa storia. Nonostante le risorse impiegate per abbatterle - 9 milioni di euro solo nel 2023 - anche nel 2024 le liste di attesa si confermano la spina nel fianco della sanità. Nelle Marche come nel resto d’Italia. Recuperare la battuta d’arresto sulle prestazioni durante il biennio nero del Covid non è compito semplice e richiede tempo. Ma la salute non aspetta. E se per fare una mammografia ci vuole più di…
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La 'ricetta' del virologo direttore d'ospedale e voce del Terzo settore: "Se il 30% della popolazione assorbe il 70% delle risorse è perché sul territorio c'è un deserto da ripopolare", dove "anche le Rsa possono diventare 'centrali di servizi'. Basta ideologie, per il servizio che può dare il privato è pubblico" "Oggi c'è un 30% della popolazione italiana, fatto di anziani e di fragili, che da solo assorbe il 70% delle risorse a disposizione per la sanità.
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A inizio aprile di quest’anno, 14 tra i più importanti scienziati italiani, tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, hanno firmato un appello comune in cui si chiede di difendere e rinnovare il Ssn italiano, il servizio sanitario nazionale del nostro Paese. Tra i firmatari c'era anche Nerina Dirindin, professoressa associata di economia…
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“Nelle Marche si cura solo chi ha i soldi, e ciò determina disuguaglianze insanabili”. La dura denuncia arriva dall’Adoc Marche, che aggiunge: “I dati Istat dicono che nel 2023 il 9,7% dei cittadini ha dovuto rinunciare a cure ritenute necessarie: dato superiore alla media nazionale del 7,6%, terzo peggior risultato d’Italia dopo Sardegna e Lazio”. Numeri non da poco, quelli evidenziati dall’Associazione Difesa Orientamento Consumatori.
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Si salvi chi può, nelle Marche, non è solo un modo di dire. Parlano i numeri. Il primo esempio è da record, negativo: nella nostra regione il 62% delle visite gastroenterologiche viene effettuata a pagamento. Nessuno, in Italia, ha una percentuale così alta. Passiamo all'elettrocardiogramma: più di un paziente su tre è costretto all'intramoenia (36%). Secondi peggiori in Italia. Le visite ginecologiche? Basta il dato…
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/05/2024 06:00:00 Il Report di Adoc ed Eures sullo stato di salute della sanità pubblica in Italia mette nero su bianco il fatto che l'Italia è il Paese europeo che investe di meno nella Sanità pubblica. Il progressivo disimpegno dello Stato italiano è certificato dalla riduzione della spesa sanitaria in termini reali, in flessione del 3,7% tra il 2021 e il 2022 e dello 0,8% rispetto al valore del 2020.
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“Oggi il sistema sanitario nazionale in Italia è in forte crisi e non è barando sui numeri che il governo potrà risanarlo: c’è un sempre maggiore difficoltà nell’accesso alle cure, le liste d’attesa sono sempre più lunghe e gli italiani spesso rinunciano a curarsi”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, intervenendo a Napoli al 42° Congresso Acoi, Associazione chirurghi ospedalieri italiani.
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