Inchiesta ligure, Toti arrestato per corruzione

L'inchiesta per corruzione e corruzione elettorale della Procura di Genova sul "sistema Toti" si allarga. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è finito agli arresti domiciliari. La procura sta cercando gli imprenditori coinvolti e nell'ordinanza si legge che tra i finanziatori di Change, la fondazione che faceva capo a Toti, e il Comitato Giovanni Toti, ci sono anche imprenditori portuali e quelli che si occupano di rifiuti e discariche.

Le nuove accuse

Una nuova accusa di corruzione emerge a carico di Giovanni Toti: 195 mila euro versati tra il 2016 e il 2020 ai suoi Comitati elettorali da società che trattano rifiuti, legate all’imprenditore Pietro Colucci. Da questo fascicolo sono partite le intercettazioni che hanno portato martedì ai domiciliari il governatore e a provvedimenti restrittivi per altre 9 persone. Oltre ai 25 nomi già fatti c’è un’altra decina di indagati tra cui, per abuso d’ufficio, Paolo Piacenza, commissario straordinario dell’Autorità Portuale i cui uffici sono stati perquisiti dalla Finanza.

I legami pericolosi

Il 9 dicembre 2020, mentre i riesini di Genova attendono con ansia le assunzioni promesse in cambio dei voti spesi per fare eleggere Giovanni Toti, Venanzio Maurici incontra Luigi Mamone. Il gip Paola Faggioni, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai domiciliari il governatore ligure, vi si sofferma nel capitolo in cui spiega perché ritenga di dover contestare ai gemelli di Boltiere Arturo Angelo e Italo Maurizio Testa, 64 anni, l’aggravante mafiosa.

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