Tensioni in Medio Oriente - L'attacco iraniano alla base di Nevatim in Israele

L'attacco iraniano alla base di Nevatim in Israele è stato un evento significativo che ha riacceso le tensioni in Medio Oriente. Secondo il professor Orsini, la risposta limitata di Israele all'attacco può essere attribuita alla presenza di sistemi di difesa antiaerea iraniani capaci di colpire aerei israeliani a distanze di 300-400 km.

La difesa antiaerea iraniana

Questi sistemi di difesa sono in grado di colpire sia missili balistici di lunga gittata, sia droni, sia caccia di quinta generazione, come gli F-35 americani, che sono i caccia più avanzati a disposizione di Israele. Questa capacità di difesa rende l'Iran un avversario formidabile sul campo di battaglia.

Le ragioni dello scontro

Il Medio Oriente è di nuovo in fiamme, e questa volta il rischio è elevato. Il nuovo fronte è costituito da due nazioni, l'Iran e Israele, i cui leader hanno bisogno di esercitare i propri muscoli militari. Per entrambi, la guerra è essenziale. Netanyahu ne ha bisogno per rimanere al potere e schivare le indagini sulla gestione della tragedia del 7 ottobre, mentre la teocrazia iraniana, alimentata dall'odio verso Israele, vede nel conflitto e nella difesa di Gaza la legittimazione della sua leadership nel mondo mussulmano, un primato che si contende con Riad.

L'attacco alla base di Nevatim

L'obiettivo principale dell'attacco ordinato dagli ayatollah nella notte tra sabato e domenica scorsi sembra essere stata la base di Nevatim, isolata nel Negev, che ospita gli F-35 e gli aerei militari. Questi sarebbero stati il bersaglio più ambito dai Pasdaran, proprio perché queste squadriglie sono quelle che verrebbero utilizzate nell'eventuale bombardamento dei centri nucleari iraniani.

La situazione in Medio Oriente rimane tesa e incerta, con entrambe le parti che continuano a dimostrare la loro forza militare. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, sperando in una soluzione pacifica.

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