Il caso Scurati e la Rai: tra censure e polemiche

Il 'caso Scurati', con il monologo dello scrittore sul 25 aprile censurato da Rai come denunciato in diretta tv da Serena Bortone, continua a far discutere. Secondo la presidente Marinella Soldi, che aveva inizialmente criticato quanto avvenuto su Rai3 dietro le quinte della trasmissione, non ci sarebbe stato alcun bavaglio nei confronti di Antonio Scurati: “Non possono essere attribuiti intenti censori ai vertici aziendali“, ha precisato Soldi in Vigilanza, smentendo di fatto quanto esclamato da Bortone, che chiese motivazioni ufficiali all’azienda dinanzi all’assenza dell’ultima ora di Scurati, previsto e annunciato nella sua trasmissione ‘Che sarà…’ per poi essere stoppato.

Il ruolo di Serena Bortone

Serena Bortone, che ha denunciato in diretta tv la censura del monologo di Scurati, rischia ora di essere esclusa dai prossimi palinsesti Rai. La questione è stata discussa in Vigilanza il 23 maggio 2024.

Un interrogatorio inaspettato

L'aula sorda e grigia, vagamente evocante un tribunale dell'inquisizione, è stata teatro di un vero e proprio interrogatorio. Gli onorevoli Pd Stefano Graziano e Francesco Verducci hanno assunto un tono inquisitorio, nel ruolo intercambiabile del poliziotto cattivo e del poliziotto cattivissimo.

La denuncia di censura

La denuncia di censura mai avvenuta ai danni di Antonio Scurati è stata strombazzata come non mai ai quattro venti, tanto da assurgere al pari dei fatti principali del giorno per l’intera ultima decade di aprile, quei giorni, tra il 25 aprile e il 1 maggio, nei quali la sinistra ha sempre bisogno di rinserrare le fila. Un mese esatto di retorica vuota, come vuota era la strampalata denuncia di censura.

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