L'indagine sulla residenza di Marella Agnelli

L'indagine sulla famiglia Elkann si sta approfondendo. Ci sono numerosi documenti, file e carte da esaminare, studiare e interpretare. Saranno necessarie settimane, forse mesi, per rispondere alla domanda che ha innescato l'indagine sugli Elkann: dove risiedeva Marella Agnelli nel 2018 e nei primi mesi del 2019, fino alla sua morte avvenuta esattamente cinque anni fa, il 23 febbraio?

Tutto ruota attorno a un calcolo preciso: Marella stava in Svizzera o in Italia? Centottantatrè giorni su trecentosessantacinque: questo è il piccolo grande mistero che potrebbe rimettere in discussione la storia degli Agnelli e della loro cassaforte, la Dicembre, oggi saldamente in mano a John e ai fratelli Ginevra e Lapo.

Già dieci anni fa Margherita Agnelli era andata vicina al suo obiettivo, ossia quello di svelare la reale entità del patrimonio di suo padre, Gianni Agnelli. La Procura di Milano, addirittura, arrivò a un passo da una "cassaforte" segreta, ma dovette abbandonare l'indagine. Una indagine complessa, dove la finanza si incontra e si scontra con la lite - anche quella sfociata in inchiesta giudiziaria - fra la figlia dell'Avvocato e il suo legale dell'epoca, Gamna.

Forse allora i tempi non erano ancora maturi. Dieci anni fa il lato oscuro di casa Agnelli era già emerso, nell’inchiesta della Procura di Milano che anticipava quanto stanno trovando ora i pm torinesi: nelle carte si parlava della «verosimile esistenza di un patrimonio immenso in capo» a Gianni Agnelli «le cui dimensioni e la cui dislocazione territoriale non sono mai stati compiutamente definiti», grazie anche alla «disponibilità di schermi societari attraverso cui detenere beni celandone provenienza e titolarità».

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