Indagini e arresti seguenti agli scontri di Torino

Nel marzo del 2023, durante un corteo a Torino in solidarietà ad Alfredo Cospito, sono scoppiati disordini che hanno portato alla luce un'organizzazione militare nell'area insurrezionalista.

Questa organizzazione aveva una precisa ripartizione dei ruoli, con un nucleo centrale responsabile delle azioni violente e una copertura circolare che garantiva l'impunità.

Dettagli dell'indagine

Secondo Carlo Ambra, dirigente della Digos della Questura di Torino, l'operazione 'City' ha portato alla denuncia di 75 militanti anarco-insurrezionisti.

Inoltre, sono state eseguite 19 misure cautelari a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo nei confronti di altrettanti militanti per i reati di devastazione, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.

Risultati dell'operazione

A un anno dalla manifestazione anarchica in difesa di Alfredo Cospito, che portò caos e devastazione a Torino, la Digos ha messo in stato di misura cautelare 18 persone.

Tra queste, due sono attualmente agli arresti domiciliari.

Ulteriori sviluppi

Nell'ambito di un'indagine della Digos di Torino, coordinata dalla Procura di Torino e dai pm Paolo Scafi e Enzo Bucarelli, sono stati indagati 75 militanti anarchici per gli scontri al corteo di Torino.

Questa indagine ha portato alla denuncia di 75 militanti anarco-antagonisti e all'esecuzione di 18 misure cautelari tra arresti domiciliari, obbligo e/o divieto di dimora e/o dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

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