Gianfranco Miccichè sotto inchiesta: un labirinto di accuse

Gianfranco Miccichè, parlamentare regionale, è al centro di un'inchiesta che lo vede coinvolto in una serie di accuse. Miccichè, che ha recentemente compiuto 70 anni, stava cercando di ritornare alla ribalta politica, ma le recenti rivelazioni sembrano aver messo un freno ai suoi piani.

Il labirinto delle accuse

Miccichè è accusato di aver gonfiato le spese per le missioni ufficiali, utilizzando l'auto blu per fini personali. Secondo l'atto d'accusa, l'autista di Miccichè, Maurizio Messina, avrebbe attestato falsamente di essere andato a Cefalù, quando in realtà era stato solo a Palermo e a Monreale. Questo comportamento avrebbe avuto il totale appoggio di Miccichè.

Le spese gonfiate

Un capitolo dell'inchiesta riguarda le spese gonfiate. Secondo i magistrati, Messina, con il concorso morale e materiale di Miccichè, avrebbe sistematicamente presentato false attestazioni di missioni in realtà non effettuate. Questo comportamento avrebbe portato a un ingiustificato aumento delle spese.

L'auto blu e le commissioni personali

L'inchiesta rivela anche che l'auto blu sarebbe stata utilizzata per commissioni personali. Messina avrebbe portato tutto ciò che serviva a Miccichè, dall'acquisto del pane e delle sigarette, fino alla pasta al forno per il suo compleanno. Queste rivelazioni hanno portato all'indagine di Miccichè per peculato, truffa e false attestazioni.

In seguito a queste accuse, a Miccichè è stato imposto il divieto di dimora a Cefalù. Questo sviluppo rappresenta un duro colpo per l'ex presidente dell'Ars, che stava cercando di rientrare nel gioco politico. La vicenda è ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi.

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