Putin e la sua eredità storica

Domenica scorsa, verso il tramonto, Giorgia Meloni era sul volo dell'aeronautica militare che la stava riportando dal Cairo all'aeroporto di Ciampino. Durante il volo, ha scritto ad Antonio Tajani, dicendo: «Sulle elezioni russe intervieni tu, per adesso».

Il dibattito sulle elezioni russe

La premier stava lavorando a uno statement del G7 che, alla fine, non è stato rilasciato. La linea dell'esecutivo è stata affidata alla Farnesina. La questione principale era: cosa farà Putin adesso? Nelli Feroci ha suggerito che lo zar potrebbe puntare su Kiev, ma potrebbe anche attendere le elezioni Usa.

La risposta dell'Europa

La risposta dell'Europa alle elezioni russe era prevedibile, così come l'esito delle elezioni. Secondo gli standard occidentali, queste elezioni non sono né corrette né libere né eque, non corrispondono ai criteri di una democrazia all'occidentale. Pertanto, l'occidente non può sottoscrivere questo risultato. Non ci saranno messaggi di congratulazioni dalle capitali europee, ma solo da Paesi più vicini alle sensibilità russe su come coniugare una democrazia.

I prossimi passi di Putin

La rielezione di Vladimir Putin alla guida della Russia non è mai stata in dubbio. Ma una volta svanita la fanfara del plebiscito organizzato, ci si chiede quali saranno i suoi nuovi passi. Fonti del Cremlino, citate da Moscow Times, raccontano di un Putin deciso a consolidare la sua eredità storica e quella di un regime la cui natura si sta trasformando con "la guerra che sta diventando la sua ragion d'essere".

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