La Georgia protesta contro la legge russa sulle influenze straniere

Le proteste continuano in Georgia a causa della cosiddetta "legge russa" sugli "agenti stranieri", recentemente approvata dal Parlamento. Questa legge limita il ruolo dei giornali e delle ONG nel paese caucasico, rendendo molto più difficile l'ingresso della Georgia nell'Unione Europea.

La reazione di Washington

Washington ha attaccato la Russia di Putin, che nel 2012 approvò una legge molto simile.

Il Cremlino ha risposto affermando: “Noi non interferiamo, altri sì”.

La protesta della Generazione Z

In Georgia, la Generazione Z sta guidando le proteste.

Il loro slogan è "no al Putinistan". Tamar Oniani, direttrice del programma Diritti umani dell’Associazione dei Giovani avvocati, è una delle figure di spicco di queste proteste.

Le manifestazioni nelle piazze

Nonostante le numerose manifestazioni nelle piazze di Tbilisi e di altre città del Paese caucasico, il governo non sembra intenzionato a fare marcia indietro.

Gli scontri con la polizia sono frequenti e la tensione è alta.

Il ruolo del Sogno georgiano

Il partito "Sogno georgiano", guidato da un oligarca che ha fatto fortuna in Russia negli anni Novanta, è stato il promotore del progetto di legge degli "agenti stranieri".

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