Carlo Taormina la vuole pignorare, Annamaria Franzoni si è opposta e della vicenda, apprende l'ANSA, si occuperà il Tribunale di Aosta. - ROMA, 4 DIC - Contesa giudiziaria sulla villetta di Cogne. La sfida legale sulla casa di Montroz dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso il piccolo Samuele, delitto per cui la madre ha scontato una pena di 16 anni, ha origine nella sentenza civile che ha condannato Franzoni a risarcire il penalista per un mancato compenso di oltre 275mila euro, per la difesa nel giudizio.
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Potrebbe essere pignorata in seguito a una sentenza vinta dall’avvocato Carlo Taormina contro Annamaria Franzoni. Nel 2008 la Corte di Cassazione aveva riconosciuto colpevole dell’infanticidio, avvenuto il 30 gennaio 2002, la madre Annamaria Franzoni. Carlo Taormina, che difese Annamaria Franzoni fino al processo alla Corte d’Appello, è assistito dal figlio Giorgio Taormina e dall’avvocato Giuseppina Foderà di Aosta
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Annamaria Franzoni si è opposta alla notifica di pignoramento della casa di Cogne avanzata dall'avvocato Carlo Taormina. Il giudice dell'esecuzione Paolo De Paola ha fissato un'udienza l'11 dicembre. GUARDA ANCHE: Napoli, bimba di 16 mesi uccisa dal padre, buttata dal balcone. La donna è assistita dagli avvocati Maria Rindinella e Lorenza Parenti del foro di Bologna, mentre Taormina dal figlio Giorgio e dall'avvocato Giuseppina Foderà di Aosta
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Taormina: “Voglio i soldi o la casa dove morì il piccolo... Taormina chiede i soldi o la casa dove morì Samuele ad Annamaria Franzoni. Il fatto risale al 2002, ovvero quando il 30 gennaio il piccolo Samuele Lorenzi fu ucciso nella casa di Cogne. Secondo quanto riferisce l’ANSA, l’avvocato Carlo Taormina ha chiesto il pignoramento della casa, alla quale però Annamaria Franzoni si è opposta. Delitto per il quale la madre, Annamaria Franzoni, ha scontato una pena in carcere di 16 anni.
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