Il declino della libertà di stampa in Italia: una tendenza allarmante

L'Italia ha registrato un declino significativo nella classifica sulla libertà di stampa, secondo il rapporto annuale World Press Freedom Index pubblicato da Reporters Sans Frontières (RSF). La situazione nel Bel Paese è peggiorata, sia in termini assoluti che di posizioni: l'Italia è scesa dalla 41esima posizione del 2023 alla 46ma posizione del 2024.

Il rapporto di Reporters Sans Frontières

Come ogni anno, RSF ha pubblicato un'attenta analisi sulla reale libertà di stampa e l'indipendenza dei media in 180 Paesi. Le sorprese non sono mancate, a cominciare dall'Italia. Il nostro Paese ha visto un peggioramento sia in termini assoluti, che di posizioni rispetto all'anno precedente.

La reazione della sinistra

Le cinque posizioni in meno nel report stilato annualmente da RSF sono state sufficienti per scatenare le critiche della sinistra, che ha accusato il governo di un "controllo capillare" e di repressione nei confronti della stampa. Queste accuse sono state rafforzate dalla pubblicazione del rapporto, che ha evidenziato una situazione preoccupante per la libertà di stampa in Italia.

Il contesto politico

In questo contesto, la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha attaccato il governo, paragonando la situazione della libertà di stampa in Italia a quella dell'Ungheria sotto il governo di Viktor Orbán. Queste dichiarazioni sono arrivate in un momento politicamente delicato, con il leader della Spd, Olaf Scholz, in netto ritardo nei sondaggi e considerato il cancelliere più impopolare della storia.

La libertà di stampa in Italia è in una fase critica. Il declino registrato nel rapporto di RSF è un campanello d'allarme che richiede un'attenzione immediata e un impegno da parte di tutte le forze politiche per garantire l'indipendenza e la libertà dei media.

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