Cedolare secca estesa alle imprese: la Cassazione risolve una diatriba decennale

La Corte di Cassazione ha risolto una controversia che durava da oltre un decennio. Con la sentenza n. 12395, depositata il 7 maggio 2024, la Suprema Corte ha stabilito la possibilità di applicare la cedolare secca anche quando l'inquilino è una società o un'impresa che affitta una casa per i propri dipendenti, clienti o fornitori.

Cedolare secca e natura soggettiva del conduttore

La sentenza ha chiarito che la natura soggettiva del conduttore è irrilevante, anche se la locazione avviene nell'esercizio di un'attività d'impresa o lavoro autonomo. Questo significa che la cedolare secca può essere applicata indipendentemente dal tipo di inquilino.

Aliquota alta al 26% per affitti brevi

Per quanto riguarda la cedolare secca, un particolare regime di tassazione degli affitti che trova applicazione anche per chi concede in locazione immobili per brevi periodi, l'aliquota sale al 26% a partire dal secondo immobile dato in locazione. Questa è una delle indicazioni fornite da una recente circolare dell'Agenzia delle Entrate sulle novità introdotte sulle locazioni brevi dalla legge di Bilancio 2024.

Novità fiscali per gli affitti brevi

A partire dal primo gennaio di quest'anno, sono state introdotte alcune novità sulla fiscalità che riguarda la tassazione delle locazioni a breve termine (fino a 30 giorni). L'Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito con una circolare che cosa è cambiato e come si deve comportare il proprietario di immobili messi a locazione, che opti per il regime della "cedolare secca". Queste modifiche riguardano principalmente la tassazione delle locazioni a breve termine e rappresentano una "opportunità" per chi ha appartamenti disponibili.

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