La Russia riscrive i confini nel Baltico: una mossa geopolitica

In un periodo storico caratterizzato da conflitti militari e tensioni internazionali, l'Artico, la rotta dell'Alaska e il Mar Baltico sono diventati il fulcro di una complessa rete di interessi geopolitici. Questa rete coinvolge diverse potenze mondiali, tra cui Stati Uniti, NATO, Russia, Cina e i Paesi baltici.

Il progetto russo di espansione

Recentemente, il ministero della Difesa russo ha annunciato un piano per espandere le acque territoriali della Federazione Russa nel Mar Baltico. Questo progetto potrebbe avere implicazioni più concrete di quanto si pensasse inizialmente. Infatti, le guardie di frontiera russe hanno rimosso gran parte delle boe di navigazione dalla sponda estone del fiume Narva, che separa i due Paesi. Queste boe servono a delimitare le rotte di navigazione.

Rimuovere le boe: un gesto simbolico?

La rimozione delle boe è avvenuta poco dopo la comparsa di indiscrezioni sulla stampa russa riguardanti un progetto di legge volto a ridisegnare i confini con l'Unione europea. In particolare, la Russia ha rimosso 25 boe luminose di navigazione estoni sul fiume Narva, che delimitano il confine con la vicina Estonia.

La risposta dell'Unione europea

L'Unione europea ha condannato l'accaduto, definendolo come parte di un modello più ampio di comportamenti provocatori e azioni ibride da parte della Russia. "Tali azioni sono inaccettabili", ha dichiarato in una nota l'alto rappresentante, Josep Borrell.

La mossa della Russia di rimuovere le boe di navigazione rappresenta un ulteriore elemento di tensione nelle già complesse dinamiche geopolitiche del Mar Baltico. Resta da vedere come la comunità internazionale risponderà a questa provocazione.

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