Inchiesta sulla Liguria, Toti si avvale della facoltà di non rispondere

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari, ha scelto di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni. Questa decisione è stata confermata dal suo avvocato, Stefano Savi, che ha dichiarato: "Stiamo leggendo un fascicolo piuttosto corposo di circa 9mila pagine e abbiamo anticipato ai pm presenti la nostra intenzione a prossima settimana di chiedere l'interrogatorio, di farci interrogare".

La posizione di Nordio

Nordio, noto magistrato, ha espresso la sua opinione sul caso, sottolineando l'importanza del principio di presunzione di innocenza in una civiltà democratica. Ha dichiarato: "Mi ha colpito che qualcuno si attende che sia l'indagato a dimostrare la sua innocenza, questa è una bestemmia in una civiltà democratica. È l'accusatore che deve dimostrare la colpevolezza dell'indagato. Aspettiamo gli esiti di questa fisiologica dinamica del processo".

Le reazioni politiche

Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, ha commentato l'indagine che coinvolge Toti, sostenendo che se ogni indagato si dimettesse, l'Italia si fermerebbe. Ha inoltre sollevato dubbi sulla presenza di microspie negli uffici di qualche magistrato, domandandosi per quanto tempo continuerebbe a fare il magistrato in un simile scenario.

Il futuro di Toti

Nonostante le pressioni, Toti non ha ancora preso una decisione sulle sue dimissioni. Il suo avvocato ha dichiarato: "Ci sta pensando". Nel frattempo, l'inchiesta continua e l'Italia attende gli sviluppi del caso.

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