Arresto di un giovane attivista a Bologna scatena proteste

Un ragazzo di 19 anni è stato arrestato a Bologna, scatenando una serie di proteste da parte degli attivisti. L'arresto è avvenuto dopo un intervento dei carabinieri al parco Don Bosco, che da giorni è teatro di tensioni e scontri legati all'abbattimento di alberi per la costruzione di una nuova scuola media.

Proteste davanti al tribunale

Dopo l'arresto, gli attivisti si sono radunati davanti al tribunale di Bologna per protestare. Tra loro, c'erano molti che conoscevano il giovane e volevano mostrare la loro solidarietà. Durante la protesta, ci sono stati momenti di tensione, in particolare nei confronti di una giornalista del "Il Resto del Carlino", che è stata circondata da una trentina di militanti e invitata ad abbandonare il presidio.

Dettagli sull'arresto

Secondo quanto riportato dal Comitato Besta sui social media, il ragazzo arrestato frequentava il parco Don Bosco ed era un ex studente delle scuole Besta. Il comitato ha denunciato che il ragazzo è stato inseguito, su di lui è stato usato il taser due volte e lo spray al peperoncino, e mentre era a terra è stato ancora picchiato e ammanettato.

Reazioni e richieste di chiarezza

Le notizie dell'arresto e dei disordini hanno suscitato molte reazioni. Il sindaco Lepore ha chiesto chiarezza su ciò che è successo. Tutto è iniziato da un furto nel cantiere del tram sul lato del parco Don Bosco che si affaccia su via Serena. Un cittadino ha dato l'allarme ai carabinieri, che sono arrivati con una pattuglia e hanno notato tre uomini che sembravano prendere materiale edile dal cantiere. Alla vista dei carabinieri, gli uomini sono fuggiti verso il presidio di attivisti, che da settimane protestano contro i lavori in corso per le nuove scuole Besta.

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