Evacuazione di Rafah: la risposta internazionale

Evacuazione di Rafah

Le immagini satellitari mostrano un quadro drammatico: l'evacuazione di Rafah, nella Striscia di Gaza, è in corso. Le famiglie palestinesi, costrette a lasciare le loro case, si stanno accampando in diverse aree, compresa la spiaggia di Deir al-Balah, nel centro di Gaza.

La risposta internazionale

Dodici Stati dell'Unione Europea, tra cui l'Italia, hanno scritto una lettera a Israele per esprimere la loro opposizione all'operazione su larga scala a Rafah. Nella lettera, indirizzata al ministro degli esteri israeliano Israel Katz, i ministri degli esteri di Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del Sud, coordinati da Antonio Tajani per la presidenza del G7, hanno ribadito l'opposizione a un'operazione militare su larga scala a Rafah.

Il ruolo di Antonio Tajani

Antonio Tajani ha svolto un ruolo chiave nell'azione diplomatica per impedire l'operazione a Rafah. Coordinando gli sforzi di 13 Paesi, Tajani ha inviato una lettera a Israele affinché eviti un intervento militare su larga scala a Rafah. La lettera è firmata dai ministri degli Esteri degli Stati tra i più economicamente avanzati: Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Italia, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del Sud.

La situazione a Rafah rimane tesa e incerta. Mentre le famiglie palestinesi continuano a evacuare, la comunità internazionale sta facendo pressioni su Israele per evitare un'escalation del conflitto. La risposta di Israele a queste pressioni rimane da vedere.

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