Roma-Feyenoord, la conferenza di Mourinho, Pellegrini e Mancini LIVE dalle 17.45

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Mi fido della sua esperienza, conosce il suo corpo e alla fine dell'allenamento ha detto che si sente bene ed è a disposizione per giocare"

Mourinho: "Mkhitaryan si sente bene ed è pronto per giocare". "Giocare una finale comporta una tensione molto alta: non avevamo bisogno di una tensione extra già qualificandoci per l'Europa League.

Io e il mio staff da venerdì sera siamo insieme a Trigoria, non siamo mai usciti restando lì: non potevamo chiederlo ai giocatori, ma li vedo tutti concentrati e felici di giocare una partita del genere. (Sky Sport)

Ne parlano anche altre testate

Per me era una finale dove non si poteva scrivere la storia, ma semplicemente finire il lavoro di una stagione e raggiungere l'obiettivo. Ma senza scrivere la storia, appunto. (Sport Fanpage)

Per me era una finale dove non si poteva scrivere la storia, ma semplicemente finire il lavoro di una stagione e raggiungere l’obiettivo. La prima finale ci dava quel che noi meritavamo, che noi avevamo come target ossia qualificarci all’Europa League e quindi migliorare la classifica precedente. (Calcio News 24)

Al di là di come andrà la partita domani, ci tengo a ringraziarli per l’anno bellissimo passato insieme. Ma quando arrivi in finale devi fare tutto il possibile per scrivere la vera storia, che è vincere la finale”. (la Repubblica)

Al nono posto - incredibilmente - si trova il capitano Lorenzo Pellegrini: 3.047 minuti in campo per lui, addirittura meno rispetto a un giocatore meno centrale nel progetto di José Mourinho, come Jordan Veretout (3.061'). (Voce Giallo Rossa)

Per scrivere la storia però bisogna vincere domani". Euforia da contenere, la squadra e Mkhitaryan. "Siamo riusciti a farlo prima di Torino e ci siamo riusciti. Non riesco a gestire nemmeno la mia.". . (Sport Mediaset)

Dalla sera in cui l’Inter di José Mourinho alzò la Champions nel cielo di Madrid sono passati dodici anni, nel corso dei quali l’Italia ha conquistato (e perso) due finali ancora di Champions con la Juve, una (anch’essa perduta) di Europa League con l’Inter e, a corredo, un mazzetto di semifinali: la Roma in entrambe le coppe, Juve, Napoli e Fiorentina nella seconda (la Repubblica)