I no-vax in terapia intensiva sono 38 volte di più dei vaccinati con terza dose

AGI - Agenzia Italia SALUTE

Come nel caso delle diagnosi, l'efficacia risale nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster a un livello (97,8%) leggermente più alto di quella osservata nei vaccinati con ciclo completo entro 90 giorni

Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è 26,7 ogni 100 mila tra i non vaccinati, mentre è 0,9 ogni 100 mila per vaccinati booster, ovvero 38.1 volte superiore.

L'efficacia in tutta la popolazione con ciclo completo da 91 a 120 giorni è pari al 57,4% e scende al 34,0% oltre i 120 giorni. (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Viene utilizzata la definizione di caso di Covid-19 riportata nella circolare del Ministero della Salute n.705 dell’8 gennaio 2021. Nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98% (Il Reggino)

I pazienti Covid nelle terapie intensive sono 1.677, due in meno del giorno prima. E il tasso dei decessi per le persone non vaccinate è pari a 42,4 ogni 100mila e quello dei vaccinati con ciclo completo e dose booster è 1,4. (ilGiornale.it)

C’è tutto il peso dei non vaccinati sugli ospedali italiani nel rapporto di ieri dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Al gruppo dei non immunizzati però appartengono 7 milioni di italiani, al secondo 53: la sproporzione è di sette volte e mezzo (La Repubblica)

Nell'ultima settimana, si legge nel report, rimane invece stabile la percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare (20%). Il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster (Avvenire)

“Dal 24 agosto 2021 al 9 gennaio 2022 sono stati segnalati 70.629 casi di reinfezioni, pari a 2,5% del totale dei casi notificati. La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione”. (Corriere Romagna)

Lo rende noto il report esteso dell’Istituto superiore di Sanità (Iss). (Dire)