Biennale d'arte Venezia, Caterina Barbieri: “Io, un'artista nomade e l'installazione che nasce dalla nostra Resistenza”

È nata sotto le Torri Caterina Barbieri ma il suo spirito nomade l’ha portata a studiare a Stoccolma, a vivere a Milano e oggi a risiedere tra Bologna e Berlino. È una musicista, con un particolare talento per le sonorità elettroniche, ma è anche una delle artiste che hanno partecipato al progetto espositivo “Due qui /To Hear” al Padiglione Italia, per la 60esima Biennale d’arte di Venezia, apert… (La Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Inaugurazione molto poco istituzionale, quella del Padiglione Italia alla 60ª Biennale Arte di Venezia. Però non è un attacco … (Il Fatto Quotidiano)

L’artista prima si è arrabbiato, ha detto che ho offeso tutti. Io l’ho lasciato parlare, perché per me non ho fatto una cosa così grave. (Corriere)

Venezia, 20 apr. - Un'esperienza sonora che riempie i vuoti, colma gli spazi e apre prospettive più ampie sull'idea di arte. Il Padiglione Italia alla 60esima Biennale d'arte di Venezia è un progetto profondo, che ci porta ad accorgerci di come l'ascoltare sia anche una forma di tensione verso l'altro. (Il Sole 24 ORE)

E poi, chiaramente, c'è Taylor Swift (Rolling Stone Italia)

Metti un Padiglione Italia, il nastro rosso, la visita delle autorità per l’inaugurazione e il gesto dadaista del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che, seduto tra le autorità a bordo di un catino con acqua e fango in perenne movimento, coglie l’occasione e schizza come un bimbo impertinente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. (Corriere)

Ma come? Un uomo delle istituzioni? Già: il vero elemento di rottura nella Biennale politically correct è stato questo. Il dito nell’occhio (pardon, nell’acqua) al politicamente corretto lo ha messo lui, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia (ilgazzettino.it)