Dispersi da quasi un mese sul Monte Velino dopo una valanga: trovati i corpi di tre dei quattro escursionisti

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nei giorni scorsi le ricerche erano state fermate in attesa di un innalzamento delle temperature per poter sciogliere la neve ed esplorare meglio l’impervia zona della tragedia

Il primo corpo identificati è stato quello di Valeria Mella, a seguire altri due, che al momento non sono stati identificati.

Sono stati ritrovati i corpi di tre dei quattro escursionisti dispersi sul Monte Velino, nell’appennino abruzzese, dal 24 gennaio. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

(LaPresse) – È stato recuperato dai soccorritori anche l’ultimo corpo dei quattro escursioni dispersi su monte Velino, sorpresi da una valanga a valle Majelama. Il ritrovamento conclude le attività di soccorso, ricerca e recupero nell’area condotte incessantemente fin dal 24 gennaio, giorno del tragico incidente del gruppo di amici della Marsio (LaPresse)

quasi un mese dalla loro scomparsa, sono stati ritrovati i corpi dei quattro escursionisti dispersi dal 24 gennaio sul monte Velino, in Abruzzo. Gli escursionisti sarebbero stati travolti da una valanga. (AGI - Agenzia Italia)

In considerazione della pericolosità legata al rischio valanghe, dovuto all’innalzamento delle temperature nella zona interessata, e nell’esigenza di preservare l’incolumità dei soccorritori, le ricerche del quarto escursionista sono state al momento sospese. (MarsicaWeb)

Escursionisti dispersi sul Velino, è di Valeria Mella il primo dei corpi ritrovati. Per quasi un mese si è sperato, le ricerche non sono mai venute meno nonostante le temperature e il maltempo. (ciociariaoggi.it)

Il corpo ritrovato, fa sapere l'Ansa, sta per essere trasportato all'obitorio dell'ospedale di Avezzano. Da Valle Majelama sul Velino si apprende che si tratterebbe del corpo di Valeria Mella, 25 anni di Avezzano, dispersa assieme al fidanzato Gianmarco Degni di 26 anni e a Tonino Durante di 60, e Gianmauro Frabotta di 33. (ChietiToday)

Uomini e donne di grande generosità che non hanno mai smesso di cercarli, prima nel tentativo di salvarli e poi per assicurare alle famiglie la restituzione dei loro cari e il diritto a una degna sepoltura“. (Terre Marsicane)