Censura, una storia che si ripete

Tp24 INTERNO

/04/2024 14:35:00 Censura. La storia si ripete. Correva l'anno Domini MMXIX, a Torino si svolgeva il Salone del Libro e fu eliminato lo stand della casa editrice Altaforte, di proprietà di un individuo dichiaratamente di fede neofascista e affiliato a Casapound. Il vulnus: aveva pubblicato un libro/intervista dell'allora ministro degli Interni Matteo Salvini. La mente come sempre quando avviene il malcostume del biasimo della libertà d'espressione, con il ritiro dell'opera, corre alla notte dei roghi dei libri accaduta a Berlino nel 1933 e in altre città tedesche, quando furono bruciati testi di autori come Brecht, London, Marx, Hemingway e Bebel. (Tp24)

Su altre fonti

Un libro che molti stanno etichettando come “contro la destra”, perché, tra le altre cose, liquida con apparente sufficienza la strage di Acca Larentia. E un libro che, dopo essere finito nella dozzina del concorso letterario, le sta dando anche soddisfazioni di popolarità e di vendita. (MOW)

E' anche un pamphlet politico che giustifica l'antifascismo militante e (Secolo d'Italia)

Mira scrive per la casa editrice Sem il suo secondo romanzo, “Dalla stessa parte mi troverai”. Breve riepilogo delle puntate precedenti. (L'HuffPost)

Ora che il suo libro Dalla stessa parte mi troverai è in finale al Premio Strega, Valentina Mira è tornata a essere oggetti di critiche da parte di esponenti di Fratelli d’Italia e non solo. A ricostruire su la Repubblica perché il romanzo viene pesantemente attaccato è la stessa scrittrice romana, 33 anni, alla sua seconda pubblicazione dopo l’esordio nel 2021 con X. (Open)

E ci insegna che per il circoletto, a sinistra, è un po’ come a Bari: c’è sempre un puro che ti epura – come Conte con Schlein Già, perché se c’è un aspetto divertente della vicenda Mira riguarda proprio il "toto vincitore" del premio Strega 2024. (Secolo d'Italia)

A furia di sopravvalutare il giorno in cui è nata (25 aprile, un termine biologico scambiato per un segno del destino), Valentina Mira si è dimenticata dell’anno: 1991. (Liberoquotidiano.it)