Il saluto romano riabilitato scuote Predappio: è polemica

il Resto del Carlino INTERNO

La decisione della Corte di Cassazione, secondo la quale le mani tese per esprimere il saluto romano vanno punite solo se c’è la volontà di ricostituire il partito fascista, ma non durante una commemorazione, fa discutere ovunque; a livello nazionale, in Europa, ma pure, ovviamente, a Predappio e in Romagna. A esultare è Mirco Santarelli, faentino e responsabile degli Arditi di Ravenna e per molti anni anche delle tre sfilate annuali a Predappio per ricordare la nascita, la morte di Benito Mussolini, nonché la marcia su Roma: "Finalmente è stata fatta giustizia, perché l’articolo 21 della Costituzione sottolinea che il popolo italiano è libero di esprimere il proprio pensiero, mentre la legge Mancino, secondo la quale si puniva il saluto romano, è liberticida, espressione di alcuni giudici di sinistra". (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altri giornali

Il professore di diritto costituzionale presso l’Unicusano Federico Girelli ha commentato quanto emerso ieri dalla Corte di Cassazione sul saluto romano. In un’intervista a Tag24.it il costituzionalista ha parlato della decisione delle Sezioni Unite. (Tag24)

Sceverando i riti di un passato esecrabile - ormai divenuti irrilevanti perché isolati dalla coscienza collettiva e condannati dalla storia - dai pericoli concreti che nascono da un uso subdolo dei simboli per ricreare consenso ai metodi di azione ed alla ideologia prevaricatrice di formazioni politiche nemiche delle libertà e del pluralismo. (Questione Giustizia)

La Cassazione mette la parola fine sulla questione controversa, se la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla "chiamata del presente" e nel c.d. "saluto romano", rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista, sia sussumibile nella fattispecie incriminatrice di cui all'art. (Studio Cataldi)

Avvocato Di Tullio, si presenti ai lettori. “Il saluto romano nelle celebrazioni non può essere reato”: l’intervista a Di Tullio (Il Primato Nazionale)

Dopo le recenti commemorazioni di Acca Larentia del 7 gennaio scorso che si sono concluse con il saluto fascista di numerosi manifestanti schierati in formazione militare, è nuovamente tornato alla ribalta nelle cronache nazionali il problema della delimitazione del reato di apologia del fascismo, anche alla luce della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione in base alla quale è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partita fascista. (Diritto.it - Il portale giuridico online per i professionisti)

Per le Sezioni unite della Corte di Cassazione, il saluto romano acquista rilevanza penale solo se, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista (Altalex)