Dopo il nuoto, anche il rugby dice no alle donne transgender: "Vantaggi sproporzionati" - Luce

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In sostanza, la Lega ha intenzione di raccogliere informazioni e opinioni dalle otto squadre che si sfideranno al torneo di novembre in Inghilterra per realizzare una politica di inclusione delle donne transgender

La International Rugby League, nel comunicato, ha sottolineato che sono necessarie ulteriori consultazioni e ricerche prima che la politica di inclusione possa essere finalizzata.

Lo si evince dal comunicato diffuso dall’International Rugby League (IRL) con il quale è stato vietato alle donne transgender di giocare nella lega internazionale di rugby femminile. (Luce)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lia Thomas, la nuotatrice transgender che si è aggiudicata il primo posto nelle 500 yard stile libero femminili del campionato americano Ncaa sarà esclusa dalle gare femminili, negli eventi internazionali. (Blitz quotidiano)

Di sicuro si è diffusa la consapevolezza che non fosse più rinviabile una decisione sul tema. Ma la sua ricerca, negli anni a venire, sarà una sfida ineludibile per il mondo dello sport (Calciomercato.com)

Il regolamento entrerà in vigore nella stagione 22/23 ed è stato incorporato nel regolamento di gioco DFB (Federazione calcistica tedesca), nel regolamento giovanile DFB e nel regolamento futsal DFB per il calcio amatoriale. (La Gazzetta dello Sport)

La nuova regola sarà applicata a partire dalla prossima stagione e verrà inclusa nel regolamento delle partite, in ambito giovanile e nel futsal amatoriale. La Federcalcio tedesca ha comunicato che d'ora in poi le persone transgender, intersessuali e non binarie saranno libere di scegliere autonomamente se far parte di squadre femminili o maschili. (Sport Mediaset)

La scelta della DFB è stata accolta con piacere dall’ambasciatore per le diversità della DFB, Thomas Hitzlsperger. Una svolta storica per il calcio tedesco, ma, di conseguenza, anche per il calcio mondiale. (Calcio In Pillole)

A dettare la linea restrittiva è stato il congresso della Federazione internazionale di nuoto (Fina), con una decisione che si pone direttamente in contrasto con quanto stabilito nel 2015 dal Comitato olimpico internazionale. (Wired Italia)