Stop alle speranze per Archie: si attende il distacco dei sostegni vitali

Avvenire ESTERI

Ansa. COMMENTA E CONDIVIDI. . . . . . . Per Archie Battersbee, il dodicenne in coma dal 7 aprile, quando fu trovato con una corda attorno al collo forse per una tragica sfida online con amici, da questa sera non c’è più alcuna speranza.

Ma I giudici britannici di ogni grado, dall’Alta Corte alla Corte di appello, alla Corte Suprema, hanno sentenziato più volte che “è nel migliore interesse di Archie Battersbee morire perché I suoi organi, in ogni caso, tra qualche settimana, smetteranno di funzionare”. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo ha annunciato ieri sera sua madre, Hollie Dance, ribadendo la propria disperata contrarietà a questo epilogo e le critiche a sanitari e magistrati, ma mostrandosi ormai rassegnata all’inevitabile. Non senza aggiungere di aver ricevuto risposta negativa dal servizio sanitario nazionale (Nhs), per ragioni di intrasportabilità, alla richiesta di trasferire Archie nelle ultime ore in un hospice vicino a casa, nella contea dell’Essex: come a dire che l’addio avverrà nella sua camera d’ospedale a Londra. (Gazzetta del Sud)

Adesso il Christian Legal Centre, che sostiene la famiglia Battersbee, sta preparando un ricorso alla Corte europea dei diritti umani. I suoi genitori, Hollie Dance e Paul Battersbee, affermano che, sebbene non sia cosciente, Archie è ancora vivo, e vorrebbero che ventilazione e alimentazione non venissero sospese fino alla morte «naturale». (Vanity Fair Italia)

La decisione di staccare la spina - confermata dai giudici del Regno come in numerosi precedenti analoghi - era stata rinviata ieri a partire dalle 11 locali di oggi (le 12 in Italia). (Alto Adige)

Il volto angelico e i capelli biondi, Archie era un ragazzino vivace come tanti altri. Per i medici Archie è in stato di morte cerebrale e occorre staccare la spina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ricorso per il quale le era stato concesso tempo fino alle 9 di stamattina e che è stato frattanto depositato, come annunciato ai media da mamma Hollie, da papà Paul e da un loro avvocato. (Trentino)

La famiglia ha infatti deciso di tentare all'ultimo minuto anche la carta di un ricorso alla Corte Europea per i Diritti Umani, cui aveva finora rinunciato visti i ripetuti rifiuti dell'istituzione di Strasburgo d'intervenire in passato in contenziosi simili. (La Sicilia)