Addio al jazzista Franco Cerri, «l'uomo in ammollo» di uno spot anni Settanta

«Purtroppo - aggiunge Dodi Battaglia - se ne è andato Franco Cerri, uno dei più grandi.

Incontrò poi Django Reinhardt, con cui suonò in trio, mentre nel 1950 dall’incontro con il sassofonista Flavio Ambrosetti nacque il primo Franco Cerri Quintet.

E dire che lui iniziò a studiare la chitarra da autodidatta, a 17 anni, quando il padre gliene regalò una.

Il rapporto professionale più longevo, quello con il pianista Enrico Intra, con il quale ha fondato a Milano la Civica Scuola di Jazz. (L'Arena)

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Era destinato a un futuro d'operaio, Cerri, se il padre non gli avesse regalato una chitarra a 17 anni. Duke Ellington, cui fece da apripista al Duse di Bologna, pare lo volesse portare con sé negli States. (leggo.it)

Tempo di lettura < 1 minuto. MILANO – Il mondo del jazz è in lutto per la morte del grande chitarrista Franco Cerri, mancato a Milano a 95 anni. Ai più era noto anche come il famoso “uomo in ammollo” di una vecchia pubblicità televisiva. (Quotidiano del Sud)

A ricordarlo, tra gli altri, il figlio Nicolas che in un post su Facebook pubblica la foto di 3 chitarre e scrive: "Le sette note e le tre chitarre salutano con tanto affetto Franco Cerri, grande musicista e grande uomo AGF Franco Cerri. (AGI - Agenzia Italia)

«Chitarrista jazz di fama internazionale, da Milano è entrato nelle case di milioni di italiani grazie alla sua straordinaria bravura e simpatia Un linguaggio espressivo riconoscibile al volo, l’entusiasmo rimasto intatto negli anni e la voglia di inseguire sempre nuovi progetti caratterizzavano la personalità di Franco Cerri, scomparso lunedì a Milano, la sua città natale, all’età di 95 anni. (Corriere Milano)

Nello spot stava immerso nell’acqua e detersivo fino al collo, facendo vedere il pulito invidiabile della sua camicia dopo il lavaggio Il duo con Enrico Intra Dopo la Seconda Guerra Mondiale , Cerri aveva iniziato a esibirsi frequentemente in giro e a farsi conoscere per la sua tecnica straordinaria, esordendo professionalmente nel 1945 con l’ingresso nell’orchestra di Gorni Kramer. (Corriere della Sera)

Fai buon viaggio, babbo». La notizia suscita enorme tristezza: termina con lui l'epopea del jazz italiano degli albori, dei momenti pionieristici, capaci di amplificare in tutti una passione enorme (La Stampa)