Netanyahu assediato costretto dalla piazza a rinviare la riforma

la Repubblica ESTERI

La linea che divide Israele è una ringhiera di metallo che corre lungo Sderot Hanassi Hashishi, nel cuore di Gerusalemme, a poca distanza dall'edificio della Corte Suprema e, poco più in là, della Knesset, il Parlamento. Lungo di essa si confrontano i due volti della crisi interna che da 12 settimane spacca il Paese e nelle ultime 72 ore si è trasformata nella peggiore della sua Storia: favorevoli e contrari alla riforma costituzionale del governo Netanyahu che punta a dare al Parlamento la possibilità di annullare le decisioni della Corte suprema, mettendo di fatto il potere giudiziario sotto il controllo di quello legislativo. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Tel Aviv, 28 mar. (Tiscali Notizie)

Che cosa sta succedendo in Israele? E che cosa può succedere ancora? "Per la prima volta, una porzione importante della società, la parte produttiva, laica e liberale, si ribella a un progetto politico che vuole portare indietro il Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Gruppi di estrema destra hanno nella notte a Gerusalemme e in un caso hanno picchiato "selvaggiamente" un uomo: lo ha reso noto oggi la polizia locale, aggiungendo che tre persone sono state arrestate per l'aggressione. (Il Sole 24 ORE)

Avviare "un immediato processo negoziale" sotto gli auspici della presidenza per raggiungere un accordo di compromesso sulla riforma della giustizia, dopo le proteste e il caos in Israele e la decisione del premier Benjamin Netanyahu di sospendere la riforma fino alla prossima sessione parlamentare, a inizio maggio. (Tiscali Notizie)

Dopo mesi di accese proteste popolari – spesso sfociate in scontri con le forze dell’ordine intorno ai palazzi istituzionali, inclusa la residenza del premier – Benjamin Netanyahu ha annunciato il rinvio della seconda e terza lettura della discussa riforma giudiziaria alla sessione estiva della Knesset. (Nicola Porro)

(LaPresse) – Gli Stati Uniti accolgono con favore la decisione del premier israeliano di rinviare il varo della riforma della Giustizia. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, affermando che la decisione potrà “dare tempo” alla ricerca di un compromesso, che gli Usa ritengono necessario (LaPresse)