Taiwan-Cina: la guerra dello smartphone

QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Le grandi multinazionali hanno un bilancio superiore a quello di molti Stati, e più potere di un presidente o un primo ministro.

Roberto. Giardina. La politica, e la morale sono importanti, ma non più dei posti di lavoro.

Io, come altri milioni, uso un telefonino con pezzi prodotti a Taiwan, e il computer su cui scrivo funziona grazie a prodotti provenienti dall´isola o dalla Cina, come la mia utilitaria

La Apple, il colosso californiano, ha obbedito agli ordini di Pechino: i pezzi prodotti a Taiwan, usati per i cellulari, dovranno portare il marchio "Made in China". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

Chi ci guadagna dalla visita di Pelosi a Taiwan? Al contempo, senza la visita di Pelosi, Xi Jinping non avrebbe avuto pretesti per polemizzare contro gli Usa. (Wall Street Italia)

Intanto il ministero della Difesa di Taipei ha fatto sapere che intorno all'isola di Taiwan sono stati rilevati 45 jet cinesi e dieci navi. Bisogna precisare, però, che il suo commento è arrivato un po' prima dell'annuncio di Pechino (Liberoquotidiano.it)

L’attuale Speaker della Camera è nata come Nancy D’Alessandro a Baltimora, in Maryland, il 26 marzo 1940. Thomas d’Alessandro III, fratello maggiore della Pelosi, avrebbe seguito le orme paterne diventando a sua volta sindaco di Baltimora dal 1967 al 1971 (InsideOver)

La risposta di Taiwan. Taiwan non resta ferma a guardare e, in risposta alle mosse di Pechino, il ministero della Difesa nazionale ha dichiarato di avere alzato i propri caccia, inviato l'allarme radio e spiegato il proprio sistema di Difesa missilistico. (Today.it)

Per Pechino non esiste “la linea mediana dello Stretto” di Taiwan come delimitazione tra il territorio continentale e l’isola de facto indipendente: lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, intervistato dall’emittente CGTN e rilanciato da altri media cinesi. (Agenzia askanews)

E' quanto riferisce una nota del ministero della DIfesa di Taipei, secondo cui 16 caccia da combattimento (otto SU-30, otto J-16) hanno "volato sulla parte orientale della linea mediana dello Stretto di Taiwan", non riconosciuta da Pechino, ma tradizionalmente rispettata (Gazzetta di Parma)