Covid, Ema: “Sul mix di vaccini siamo in attesa di maggiori dati”

triestecafe.it ECONOMIA

A dirlo Marco Cavaleri, Dirigente medico dell'Ema, che ha aggiunto: "Da una prospettiva dell'Ema non è facile in questa fase esprimere una netta raccomandazione sul mix di vaccini Covid, anche perché non è chiaro se la compagnia abbia interesse a chiedere l'autorizzazione per aggiungere informazioni sul prodotto.

Covid, Ema: “Sul mix di vaccini siamo in attesa di maggiori dati”. "Sulla base delle esperienze del passato, mischiare vaccini sembra una strategia che può essere impiegata, ma su quelli Covid-19 ci sono prove limitate ed è importante raccogliere maggiori informazioni e monitorare con attenzione". (triestecafe.it)

Su altri media

Spetta agli Stati membri decidere se vogliono usarlo in due dosi o preferire, per qualche ragione, dare la seconda dose con un vaccino Rna messaggero” aggiunge Cavaleri (AssoCareNews.it)

Visto che la protezione con la prima dose è bassa nei confronti della variante alfa che vediamo circolare in Europa, sarebbe importante che l’intervallo tra le due dosi sia accorciato” spiega Cavaleri “AstraZeneca è approvato un Ue in due dosi, in un intervallo tra quattro e 12 settimane. (L'HuffPost)

Al contempo, per quanto riguarda i vaccini contro il Covid, sul mix si hanno poche informazioni a disposizione. Una strategia autorizzata dall’Italia dopo che le autorità sanitarie hanno bloccato la somministrazione del vaccino AstraZeneca agli under 60. (News Mondo)

Oggi i morti sono stati 37, mentre ieri erano stati 52, per un totale di 127.190 vittime dal febbraio 2020 Cavaleri ha anche affrontato il tema del vaccino eterologo: "Siamo consapevoli della possibilità di usare un approccio con un mix di vaccini negli Stati membri. (il Giornale)

“Sul mix di vaccini abbiamo ancora dati limitati ma l’approccio è stato adottato con successo in passato”. Sempre uno studio del’Ema, pubblicato a fine aprile, aveva rilevato una incidenza di 1,9 casi di trombosi ogni 100.000 vaccinati under 30. (Il Riformista)

«Sulla base delle prove che abbiamo – conclude - questo non è problematico, ma il livello di prove è basso e perciò occorre restare vigili». Ma non appena «avremo più dati, ad esempio dallo studio britannico, valuteremo se fare una dichiarazione sul mix». (LaC news24)