La sorveglianza cinese alla prova del virus

Avvenire ESTERI

La società cinese sarà ancora più controllata di quanto lo sia già oggi?

La “controllocrazia” cinese è a un bivio.

Prendete quella che è stata definita una “controllocrazia”, il più grande e capillare sistema di sorveglianza di un’intera popolazione (e che popolazione, 1,4 miliardi di cittadini).

Oggi la controllocrazia cinese si adopera per vietare ogni manifestazione di dissenso, così come per scovare le persone che provano a sfuggire, ad esempio, alla quarantena o all’obbligo di indossare una mascherina. (Avvenire)

La notizia riportata su altri giornali

E’ intanto allo studio la possibilità di realizzare un volo di rimpatrio per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess in Giappone, sulla quale si contano altri settanta casi di positività. (Quotidiano di Sicilia)

Un'impennata impressionante, in un solo giorno (quindicimila nuovi contagi), che riguarda anche il numero dei deceduti: alla stessa ora ne sono stati registrati 1370, con un totale di ricoveri che si attesta sui 6243. (YouTG.net)

Partito dalla città cinese di Wuhan, il coronavirus si sta diffondendo in tutto il mondo, al punto che l’Oms ha decretato l’emergenza globale. Coronavirus, l’utimo bollettino della Spallanzani. Le condizioni dei due turisti cinesi ricoverati per coronavirus all’ospedale Spallanzani di Roma si sono aggravate nel pomeriggio del 4 febbraio. (Notizie.it )

Sinora risultano più di 64.600 le persone infettate in Cina. I decessi causati dall' epidemia in Cina sono saliti a 1.483. (Rai News)

Nel pomeriggio del 14 febbraio, a Beijing, il capo della Commissione sanitaria nazionale cinese ha affermato che, fino all’11 febbraio scorso, sono stati accertati in tutta la Cina 1.716 casi di contagio da coronavirus tra il personale medico. (Radio Cina Internazionale)

Usano, infatti, maschere e vari oggetti di uso quotidiano, inclusi sacchetti e fogli di plastica, bicchieri di carta e persino calze. I proprietari di animali domestici cinesi mostrano sui social media come stanno proteggendo i loro amici dal coronavirus per paura che anche loro possano contrarre la malattia. (Agora News)