Netanyahu ha detto che Israele si sta preparando a “scenari su altri fronti”

Agenzia askanews ESTERI

Roma, 11 apr. – Israele si sta preparando a “scenari” in luoghi diversi da Gaza. Lo ha detto oggi il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, visitando la base aerea di Tel Nof, a sud di Tel Aviv, dove sono schierati F-15.“Siamo nel mezzo della guerra a Gaza, che continua con tutta la sua forza, mentre stiamo continuando a fare sforzi incessanti per rimportare a casa i nostri ostaggi. Tuttavia, ci stiamo anche preparando a scenari su altri fronti”, ha detto Netanyahu, stando a quanto riferito dal suo ufficio e riportato dai media locali. (Agenzia askanews)

Se ne è parlato anche su altri media

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sospesa l’operazione a Rafah. L’Iran mette in stato di massima allerta le difese aeree. Netanyahu ha chiesto ai generali di «individuare obiettivi significativi in Iran», ma dice al Likud: «Agiremo con saggezza» (Corriere della Sera)

Non a caso, Bashir, da mesi, vive in una tenda a Rafah con i suoi cinque figli. Oggi, lui e la sua famiglia sopravvivono per lo più grazie agli aiuti alimentari forniti dall'Unwra, che riesce a garantire loro di mettere sotto ai denti due pasti al giorno. (Corriere del Ticino)

I morti - ha annunciato - sono saliti a 33.797 mentre i feriti sono 76.465. Il ministero della Sanità di Hamas a Gaza ha rivisto il bilancio delle vittime nella Striscia a quasi 33.800 morti dal 7 ottobre. (Il Messaggero Veneto)

Poiché l'attacco iraniano non ha provocato morti o distruzioni diffuse, secondo i funzionari americani, Israele potrebbe rispondere con una delle sue opzioni meno aggressive: una di queste potrebbe includere attacchi all'interno della Siria. (Corriere del Ticino)

Gaza "fa parte di un sistema più grande. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando le nuove reclute dell'Idf. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Si fa più concreto l’allarme per un attacco dell'Iran ad Israele. Il tutto mentre crescono i timori che gran parte degli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza sia morta e che Hamas non sia per questo in grado di scambiare i 40 rapiti previsti dalla prima fase di un possibile accordo che si fa sempre più difficile al Cairo (la Repubblica)