L’acqua stagnante fa paura, come la nuova allerta rossa

Il Manifesto INTERNO

Alla fine l’alluvione ha restituito un altro corpo. Fiorenzo Sangiorgi era un agricoltore sessantottenne di Fusignano, un piccolo comune in provincia di Ravenna. Mercoledì 17, nel pieno del nubifragio, si trovava nelle campagne di Belricetto, dove aveva i suoi campi. Non è chiaro perché fosse lì quel giorno. Quel che è certo è che la piena lo ha portato via: è stato visto scendere dal furgone ormai bloccato e cedere alla forza dei flutti. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E se non sono bastate frane, fango e pioggia a portare caos, ora il problema per la salute collettiva sono le acque stagnanti, portatrici di infezioni e malattie. Dopo sette giorni dall'alluvione si continua a lavorare senza sosta in Emilia Romagna per cercare di risolvere al più presto i danni provocati dalla spaventosa inondazione che ha travolto più di 40 comuni tra il 16 e il 17 maggio scorsi. (Today.it)

Allarme sanitario nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna. (ilmattino.it)

Le numerose squadre dei Vigili del Fuoco accorse fin dai primi momenti della devastante alluvione che si è abbattuta sull’Emilia Romagna, stanno continuando con la consueta generosità e professionalità a svolgere le delicate operazioni di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite. (CONAPO SINDACATO AUTONOMO VIGILI DEL FUOCO)

C'e' stata l'alluvione che ha devastato interi territori, spazzando via le case e la vita di 15 persone. L'acqua ha spaventato e continua a spaventare in tanti modi l'Emilia-Romagna. (Tiscali Notizie)

Nelle aree colpite da alluvioni, come quelle che hanno interessato recentemente l’Emilia Romagna, può aumentare il rischio di alcune infezioni dovute alla presenza di acque stagnanti. Ecco le indicazioni del Gruppo di esperti per la Prevenzione delle Malattie Infettive ISS: “Al momento non sono segnalate situazioni particolari di rischio sanitario, è importante comunque sottolineare che è bene evitare alcuni comportamenti che favoriscono l’insorgenza di infezioni”. (Quotidiano Sanità)

– Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna, che cosa c’è nelle acque alluvionali o cosa potrebbe esserci? "Intanto dobbiamo parlare di che cosa potrebbe esserci, non abbiamo dati analitici e non avrebbe senso fare campionamenti in questo momento. (il Resto del Carlino)