Mattarella: «Atenei liberi di contestare il potere, ma attenti al dialogo»

il manifesto INTERNO

Le università esprimono il «dissenso anche contro il potere» e sono libere di continuare a farlo. Tuttavia rinunciare alla collaborazione con altri atenei è sbagliato perché, se si rinuncia al dialogo anche con università di Paesi impegnati in crisi o conflitti, si rischia di aiutare il potere, «quello peggiore». Lo ha sostenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un discorso tenuto all’università di Trieste dove ieri ha ricevuto una laurea honoris causa in giurisprudenza insieme all’ex presidente sloveno Borut Pahor. (il manifesto)

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Laurea honoris causa dell'ateneo di Trieste al capo dello Stato (LAPRESSE)

Le università sono la culla della libertà di pensiero, da sempre esprimono il «dissenso anche contro il potere» e devono essere libere di continuare a farlo, ma chiudere la collaborazione con altri atenei è sbagliato perchè, se si taglia il dialogo anche con università di Paesi impegnati in crisi o conflitti, si rischia di ottenere l'effetto opposto, cioè quello di aiutare il potere, «quello peggiore». (Il Sole 24 ORE)

"Le Universita' sono sempre state luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i Paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati. (Tiscali Notizie)

Ieri i due si sono ritrovati all’Università di Trieste per ricevere entrambi la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Un progetto sempre più urgente e imprescindibile, alla luce della brutale invasione russa dell’Ucraina. (L'Eco di Bergamo)

Non conduce a letture di comodo del passato né relativizza le responsabilità di ciascuno, ma ci consente di coltivare sentimenti di rispetto per le sofferenze di ciascuno, in luogo di nutrire rancore e contrapposizione". (il Dolomiti)

TRIESTE «Slovenia e Italia hanno saputo abbattere barriere e ostacoli lungo il percorso compiuto in questi trent’anni, riuscendo a superare la nozione stessa di confine. Al suo posto c’è l’Europa, spazio comune di integrazione, di dialogo, di diritti, di una cultura condivisa che si nutre delle diversità e ne fa punto di forza». (Il Piccolo)