World Pasta Day, dai paccheri Da Vittorio alle pappardelle Paper Moon, fino ai rigatoni cacio e pepe in vescica

Corriere Milano ECONOMIA

Si può prenotare un ristorante o addirittura un fine settimana fuori città per un piatto di pasta? La risposta è sì, soprattutto se la ricetta è diventata un simbolo gastronomico. Il 25 ottobre si celebra nel mondo il World Pasta Day, giornata ideale per un tour nelle cucine dove sono nate le paste più popolari di Milano e dintorni. La pasta è cibo pop, e come tale piace a tutti. Un piatto di pasta al pomodoro può costare 2 euro, ma anche 30, se a cucinarlo sono i fratelli Cerea dell’impero tristellato Da Vittorio a Brusaporto (Corriere Milano)

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Tutto, però, dipenderà dal formato dove si potrà scegliere dalla cottura di 18 minuti a quella di 1 minuto, a seconda dell’occasione di consumo. Consapevoli, informati ed esigenti, pronti a dettare legge nel mercato della pasta con regole che riguardano cotture più veloci, formati variegati e packaging sostenibili. (Giornale di Sicilia)

In più di 1 famiglia su 3 (35%) in Puglia si preparano orecchiette e cavatelli fatti in casa durante l’anno con un ritorno in cucina spinto dalla ricerca di qualità della vita ma anche dal caro prezzi, con la passione per impasti, mattarelli e spianatoia che ha contagiato anche i giovani tra i 18 e i 34 anni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In occasione del World pasta day, la Giornata mondiale della pasta, festeggiata il 25 ottobre, h24notizie ha colto l’occasione per intervistare tra Roma e Gaeta passanti, ristoratori ed esperti come il professor Giuseppe Nocca, docente di Scienze degli alimenti, su uno dei simboli dell’alimentazione italiana, il prodotto più apprezzato e consumato del Paese. (h24 notizie)

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Ed è, in assoluto, il cibo più italiano che ci sia, rinomato in tutto il mondo per le sue proprietà nutrizionali e la sua versatilità. Le atmosfere e le sensazioni che girano intorno a un piatto di pasta sono entrate prima nella letteratura e poi nel cinema, offrendo lo spunto per molti capolavori". (Adnkronos)

Vanto dell'alimentazione made in Italy, secondo un'indagine di AstraRicerche il 99% dei connazionali la porta in tavola almeno una volta a settimana, con più della metà che la mangia quotidianamente e un quinto che la consuma 4-5 volte in 7 giorni. (La Gazzetta dello Sport)