Arabia Saudita e Turchia cercano di ricucire i legami

Periodico Daily SPORT

I due Paesi cercano di ricucire i legami dopo anni di tensioni aggravate dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khasshoggi presso il consolato saudita a Istanbul.

Leggi anche: Erdogan visita l’Arabia Saudita nel tentativo di ricucire i legami

Si tratta della prima visita da quando si sono interrotti i rapporti tra i due paesi a causa dell’omicidio del giornalista Jamal Khasshoggi.

Arabia Saudita e Turchia cercano l’inizio di “una nuova era”. (Periodico Daily)

La notizia riportata su altri media

3) Qualifica, infine, il difficile equilibrio che su scala geopolitica la Cina si trova a dover gestire. 1) Evidenzia in primo luogo che la Cina sta uscendo dal Covid e ha ripreso a far funzionare il proprio sistema produttivo. (Quotidiano del Sud)

La fame di energia dei due giganti asiatici, Cina e India, sta consentendo alla Russia di resistere alle sanzioni economiche imposte dall’Occidente e dai suoi alleati, prolungando sine die la guerra in corso in Ucraina. (Tempi.it)

La Russia non teme le sanzioni occidentali ed anzi scalza l’Arabia Saudita nel suo ruolo di principale fornitore della Cina per quanto concerne il petrolio Lo ha fatto con duri pacchetti di sanzioni ma la Cina sa come aggirarle. (iLoveTrading)

Pensate che l’Europa avrà enormi difficoltà ad allentare la dipendenza dalla Russia, importando da essa quasi il 40% di gas all’anno. Nel 2021, la Cina ha importato la media di 9,6 milioni di barili al giorno, di cui 1,6 milioni dalla Russia. (InvestireOggi.it)

Quelle dell'Arabia Saudita sono scese a 1,84 milioni di barili da 2,17 milioni di aprile. Un volume che ha scalzato l'Arabia Saudita dal primo posto con esportazioni per 7,82 milioni di tonnellate, in aumento del 9%. (Finanza Repubblica)

Nel frattempo l’India, dopo aver aumentato a sua volta le importazioni di petrolio dalla Federazione russa, sta facendo incetta di carbone russo, arrivando a importare nell’ultimo mese volumi fino a sei volte superiori rispetto allo scorso anno Di fronte alle sanzioni occidentali, il miglior salvagente per l’economia russa e la sua macchina da guerra si conferma quello cinese, seguito da quello indiano. (L'HuffPost)